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Taranto

Ex Ilva, il Tar di Lecce dà ragione al Codacons: l’associazione parteciperà al vertice romano

Il tribunale amministrativo ha respinto la richiesta del Ministero dell’Ambiente di escludere il Codacons dall’incontro dell’11 novembre. L’associazione rappresenterà i cittadini di Taranto colpiti dall’inquinamento

Una siviera riversa acciaio liquido nello stabilimento siderurgico di Taranto oggi Acciaierie d’Italia

Ex Ilva - archivio

TARANTO – Nuovo successo legale per il Codacons nella lunga vicenda dell’ex Ilva. La I sezione del Tar di Lecce ha infatti respinto l’istanza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che aveva chiesto di escludere l’associazione dei consumatori dal tavolo tecnico convocato dal governo per l’11 novembre.

L’Avvocatura distrettuale dello Stato di Lecce, in rappresentanza del MASE, aveva presentato una richiesta di revoca del decreto monocratico cautelare che in precedenza aveva riconosciuto al Codacons il diritto a partecipare alla riunione. Il Tar, tuttavia, ha confermato la validità del provvedimento iniziale, sottolineando che la revoca avrebbe “definitivamente frustrato la pretesa azionata” dall’associazione, in quanto l’evento non sarebbe più ripetibile.

Nelle motivazioni del decreto, i giudici amministrativi hanno inoltre evidenziato che il Ministero non ha fornito prove sufficienti a dimostrare l’esistenza di un diverso oggetto alla base della seduta di domani, né documentazione che attestasse una modifica della convocazione o del soggetto promotore.

Il Tar ha anche chiarito che la sede dell’incontro – fissata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri anziché al MASE – non incide sulla validità del decreto, poiché il provvedimento ha “efficacia pan-processuale” e vincola tutte le amministrazioni pubbliche a darne piena attuazione.

Di conseguenza, il Codacons parteciperà ufficialmente al tavolo tecnico governativo sull’ex Ilva, rappresentando gli abitanti di Taranto e i cittadini che si ritengono danneggiati dagli effetti dell’inquinamento industriale.

Un passaggio giudiziario significativo che, come sottolineato dall’associazione, rafforza il diritto delle comunità locali a essere coinvolte nei processi decisionali riguardanti il futuro dell’acciaieria e la tutela della salute pubblica.

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