“Ormai ci siamo abituati – dice il parroco don Armando Imperato – tanto che, per evitare danni agli arredi sacri e alle pareti, ci siamo dovuti adattare a realizzare delle barriere agli accessi. Lo stesso fanno anche i miei parrocchiani davanti alle proprie abitazioni, con le strade che diventano praticamente dei laghi”.
Don Armando spiega che il problema si trascina da molti anni, senza che il Comune riesca a venirne a capo. “Purtroppo il sistema fognario è inadeguato e andrebbe ricostruito – dice – Manca soprattutto un impianto di smaltimento, in un territorio come il nostro che si trova a valle del quartiere, dove confluisce tutta l’acqua piovana proveniente dalle altre zone, provocando disastrosi allagamenti. Di conseguenza, in caso di ‘bombe d’acqua’ come quella di domenica sera, la gente è costretta a rimanere a casa e noi a chiudere la chiesa. Lo stesso problema si verifica anche nella vicina Tramontone, con grossi disagi”.
“Ai candidati alle elezioni che vengono a trovarci – conclude don Armando – chiediamo innanzitutto l’impegno per risolvere questa situazione incresciosa, ma finora non abbiamo visto nulla. E questo ci amareggia tantissimo!”.
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