L’allarme è stato lanciato da Luciano Manna, fondatore di Veraleaks, che ha documentato quanto accaduto tra l’Altoforno 4 e la centrale termoelettrica. Secondo la sua segnalazione, una tubatura d’acqua sarebbe esplosa, provocando l’allagamento di diverse aree interne e rendendo inaccessibili alcune strade. Le operazioni produttive risultavano già ridotte a causa dello stop dell’altoforno, ma l’incidente avrebbe ulteriormente aggravato la situazione.
Manna ha ricordato che un episodio analogo si era verificato il 25 luglio, nello stesso punto e con dinamiche simili. Da qui la sua dura critica: “È successo ancora, e la domanda resta sempre la stessa: come vengono eseguite le manutenzioni nello stabilimento ex Ilva? Chi verifica se i lavori affidati vengono realmente svolti a regola d’arte? E chi controlla come vengono spesi i fondi pubblici in un’azienda in amministrazione statale?”.
Il fondatore di Veraleaks ha parlato di un possibile danno erariale e ha sollecitato interventi di verifica immediati, chiedendo trasparenza nella gestione delle risorse e nella qualità degli interventi tecnici.
Il nuovo guasto arriva in un momento delicato per il siderurgico tarantino. Proprio ieri, il ministro delle Imprese Adolfo Urso, durante una visita in Puglia, ha escluso con decisione ogni ipotesi di nazionalizzazione dello stabilimento, chiarendo che, in base ai principi costituzionali, l’unica possibilità potrebbe essere un ingresso della Cassa Depositi e Prestiti nel capitale sociale.
Tra polemiche, manutenzioni contestate e prospettive ancora incerte, il futuro dell’ex Ilva appare sempre più appeso a un equilibrio fragile, mentre sullo sfondo cresce la richiesta di interventi concreti per garantire sicurezza, efficienza e trasparenza.
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