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Taranto

Puzza di gas, “Non basta chiudere le finestre, servono tutele vere per la salute dei cittadini”

Il gruppo territoriale del M5S denuncia l’ennesimo episodio di emissioni sospette e attacca l’amministrazione comunale: “Manca un sistema di monitoraggio in tempo reale e il sindaco non ha impugnato l’Aia”

Una veduta di Taranto

Una veduta di Taranto

TARANTO - Ancora una volta la città si risveglia (ieri, giovedì 6 novembre, ndr) con un forte odore di gas e con la solita incertezza sulle cause. L’allarme è stato lanciato dal Movimento 5 Stelle, che parla di “ennesima prova della fragilità ambientale del territorio jonico” e di “una gestione istituzionale inadeguata e priva di trasparenza”.

Secondo le prime segnalazioni, le emissioni sarebbero riconducibili alla rada di Mar Grande, ma, come denuncia il gruppo pentastellato, “mancano strumenti di monitoraggio in tempo reale e protocolli immediati di allerta per la popolazione”. Il riferimento è anche alle indicazioni del Comune, che ha invitato i cittadini a chiudere porte e finestre.

“Se nel 2025 la protezione dei tarantini si riduce a un messaggio che invita a chiudere le finestre – affermano dal Movimento – è chiaro che l’amministrazione non è in grado di garantire la sicurezza sanitaria della comunità”.

Il M5S rivendica di aver contrastato la proposta del rigassificatore, considerandola “una scelta giusta e lungimirante”. “L’installazione di nuove infrastrutture a gas – sottolineano – avrebbe solo aggravato l’impatto ambientale e sanitario di un territorio già fortemente compromesso”.

I pentastellati attaccano anche il sindaco Piero Bitetti, accusandolo di non aver impugnato l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). “In quanto autorità sanitaria locale – si legge nella nota – aveva il dovere di difendere la salute pubblica. La mancata azione pesa oggi come una responsabilità diretta: ogni odore sospetto, ogni emissione, ogni ricaduta sulla qualità dell’aria è il sintomo di un sistema che non funziona più”.

Il Movimento 5 Stelle chiede al Comune, alla Provincia e alla Regione Puglia di attivare un piano straordinario di monitoraggio continuo, con dati accessibili e verificabili da tutti, e sollecita il Governo nazionale a rivedere immediatamente le autorizzazioni industriali rilasciate nel territorio tarantino.

Taranto non può più essere un laboratorio di emergenze ambientali – concludono gli esponenti del M5S –. Serve una visione concreta e coraggiosa: chiudere le fonti inquinanti, realizzare bonifiche vere, promuovere la riconversione energetica e mettere la salute dei cittadini al primo posto”.

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