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Grottaglie

Caso Radia/WindRunner: la promessa, le domande alla politica e il rischio dello stallo

Un progetto industriale ambizioso ma ancora senza copertura finanziaria certa. Tra annunci, intese non formalizzate e fondi da definire, cresce l’attesa per un chiarimento politico e istituzionale

La pista dell’Arlotta

La pista dell’Arlotta

GROTTAGLIE - Il "Caso Radia/WindRunner" è diventato il simbolo della tensione tra grandi ambizioni industriali e concrete difficoltà burocratiche e finanziarie. L'ammissione dell'attuale sindaco di Grottaglie sull'assenza di copertura finanziaria certa per lo stabilimento destinato alla produzione del mega-cargo Wind Runner ha sollevato un muro di interrogativi sulla trasparenza e la gestione dell'intera vicenda da parte della classe politica.

L'investimento, che dovrebbe creare migliaia di posti di lavoro nell'area tarantina, oscilla oggi tra la conferma degli accordi strategici (la partnership con Leonardo e Magnaghi; il Suppliers Meeting di settembre 2025) e l'evidente stallo sulla necessaria copertura finanziaria pubblica per l'infrastruttura. Le risposte della politica rimangono generiche, basate su dichiarazioni anziché su atti formali e concreti.

Allora ci siamo posti una sequenza di domande essenziali.

Qual è lo stato della copertura finanziaria pubblica per l'infrastruttura?
Nonostante le rassicurazioni, non sono state ancora individuate le coperture di spesa (Fondi PNRR, Fondo di Sviluppo e Coesione o PR Puglia FESR-FSE+ 2021/2027) che andranno a sostenere l'ingente contributo pubblico richiesto per lo stabilimento. Radia punta a beneficiare dei fondi regionali e nazionali (si parla genericamente di 55 milioni di euro a valere sul PR Puglia FESR-FSE+ 2021/2027 per iniziative d'impresa, ma la cifra non coprirebbe interamente l'infrastruttura). Le ammissioni del sindaco di Grottaglie evidenziano che la destinazione specifica e vincolante per l'infrastruttura aeroportuale non è ancora stata definita o non è sufficiente.

L'Accordo di Programma vincolante è stato firmato?
L'Accordo di Programma (tra MIMIT, Regione, Comune e Radia) per l'infrastruttura Wind Runner non risulta ancora formalizzato. L'Accordo vincolante è l'atto fondamentale che definirebbe: a) i tempi di erogazione dei fondi, b) il programma di costruzione dello stabilimento e c) le clausole occupazionali. Fino alla sua formalizzazione, l'impegno rimane una mera "lettera d'intenti".

Qual è l'impegno di Radia a fronte della spesa pubblica?
La politica deve ancora chiarire formalmente le garanzie esigibili dall'azienda Radia. Tipicamente, in investimenti di tale portata che beneficiano di un massiccio aiuto pubblico, sono richieste, di norma, un investimento privato minimo garantito; una clausola di clawback (restituzione dei fondi pubblici) in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi occupazionali o di cessazione anticipata della produzione; l'istituzione di un Comitato di Monitoraggio con poteri ispettivi. Attualmente, queste clausole non sono note o pubbliche.

Come si spiega l'anticipo degli annunci sull'ottenimento dei fondi?
La risposta a questa domanda è prevalentemente politica. L'enfasi sugli annunci (soprattutto per un progetto di rilevanza mondiale come il Wind Runner) serve spesso a rafforzare l'investimento, rendendolo difficilmente revocabile in quanto associato a forti promesse occupazionali. Le amministrazioni locale e regionale hanno evidentemente puntato sulla leva comunicativa e sull'importanza strategica del progetto per sollecitare l'ottenimento dei fondi in una fase successiva. Questo approccio ha avuto però l'effetto collaterale di creare aspettative elevate che rischiano di essere deluse dall'assenza di atti formali.

Quando si avranno le prime risposte per gli appalti e l'indotto?
La politica e Radia, in occasione del Suppliers Meeting del 30 settembre 2025 a Taranto, hanno ribadito la volontà di procedere, con l'AD di Radia Italia che ha indicato il 2026 come anno di avvio della produzione e delle prime assunzioni. Tuttavia, senza l'Accordo di Programma e la chiara assegnazione dei fondi per l'insediamento dello stabilimento, non è stata fornita una "data ultima" certa per l'avvio delle gare di appalto. La Supply Chain è stata allertata, però la base fisica operativa a Grottaglie è in stallo.

Qual è l'equilibrio tra Grottaglie e gli altri siti?
L'impegno, reiterato sia da parte di Radia che della politica regionale, è che Grottaglie sarà il centro primario di assemblaggio del velivolo Wind Runner, confermandosi come sede delle previsioni occupazionali più consistenti. Gli altri siti italiani (non ancora specificati in dettaglio) si concentreranno sulla produzione di componenti e sull'indotto. È essenziale che questa centralità di Grottaglie sia esplicitata e vincolata nell'Accordo di Programma non ancora firmato.

Come si inserirà Radia nel contesto Leonardo?
Radia, attraverso la partnership con Leonardo (e Magnaghi Aeronautica), è un fattore potenzialmente stabilizzante. L'integrazione di Leonardo come fornitore di componenti chiave per il Wind Runner è determinante e può rappresentare una diversificazione produttiva per lo stabilimento di Grottaglie (ex Alenia), oggi in sofferenza per le incertezze sulla commessa Boeing 787. La politica deve garantire che il progetto Radia sia parte di un piano industriale regionale che offra una strategia di transizione e potenziamento strutturale ai lavoratori del settore aerospaziale tarantino.

Quali investimenti infrastrutturali complementari sono previsti?
L'esperienza passata, con l'insediamento di Alenia, dimostra che grandi investimenti necessitano di infrastrutture di supporto adeguate. La politica si è genericamente impegnata a potenziare i collegamenti logistici (stradali e ferroviari) tra l'aeroporto di Grottaglie e le aree industriali (in primis il Porto di Taranto). Tuttavia, mancano dettagli precisi e finanziamenti dedicati specificamente a queste opere complementari nel contesto del progetto Radia.

In conclusione, il "Caso Radia" rimane in una fase di mera potenzialità. La volontà industriale è manifesta (con il Suppliers Meeting e le partnership), purtroppo l'azione politica e amministrativa arrancano, non riuscendo a trasformare la promessa in atti formali e fondi certi.

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