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Grottaglie
05 Novembre 2025 - 06:37
Un aereo in volo - archivio
GROTTAGLIE - Un progetto presentato come la "svolta strategica" per l'aerospazio pugliese e nazionale, con la promessa di 2.500 nuovi posti di lavoro, si rivela al momento poco più di una netta incertezza. A sgretolare il castello di annunci enfatici sull'insediamento industriale della multinazionale Radia (per la produzione del mega-velivolo Wind Runner presso l'aeroporto "Marcello Arlotta") è stato il Sindaco di Grottaglie stesso Ciro D'Alò.
La confessione del primo cittadino è arrivata in Consiglio Comunale, in risposta a un'interpellanza urgente presentata dal capogruppo del Partito Democratico, il consigliere Ciro Petrarulo. Così, dopo un lungo silenzio istituzionale sull'avanzamento del progetto, il Sindaco ha rotto gli indugi con parole che suonano come un brusco ridimensionamento:
"Attualmente c'è un'interlocuzione con il Governo e la Regione per finanziare il progetto. Bisogna capire chi, come e quando stanzierà i fondi. La prospettiva è quella di avviare intanto l'iter nel 2026, non i cantieri."
E ha proseguito senza mezzi termini:
"Sinceramente, grazie per la sollecitazione, ma di concreto, amministrativamente parlando, non c'è nulla. Qui chiudo il discorso, anche perché sbilanciarsi oltre sarebbe prematuro... Non ci sono conferenze di servizi avviate, bloccate o sospese, non c'è proprio niente."
L'intervento del consigliere Petrarulo ha sollevato legittime preoccupazioni in merito alla strettissima tabella di marcia, che prevedeva l'avvio dei lavori a gennaio 2026 e la chiusura della complessa Conferenza dei Servizi Decisoria entro la fine del 2025. L'interpellanza del PD chiede chiarezza su quattro punti essenziali: lo stato di avanzamento del procedimento amministrativo; l'indizione e i termini perentori della Conferenza dei Servizi; la previsione di criticità ambientali e paesaggistiche (VIA/VAS); l'applicazione della Legge Regionale 28/2017 sulla partecipazione pubblica e l'accettazione sociale del progetto.
La risposta del Sindaco non ha solo negato l'esistenza di un iter in corso, ma ha rivelato che la fase propedeutica ai lavori (l'iter amministrativo) non solo è in ritardo, ma non può nemmeno partire perché mancano i finanziamenti pubblici.
Le dichiarazioni del Sindaco contrastano nettamente con il clima di euforia generato dai precedenti comunicati stampa, che parlavano del Wind Runner come di un'operazione ormai imminente e quasi definita, con i suoi 2.500 posti di lavoro diretti e un ruolo chiave per l'Italia nel settore aerospaziale. Questa ammissione solleva gravi interrogativi sull'opportunità di diffondere notizie così eclatanti, creando aspettative altissime nella comunità, quando in realtà il progetto è ancora in una fase embrionale e, soprattutto, non è coperto da sufficiente garanzia finanziaria.
Il consigliere Petrarulo, pur ribadendo l'importanza strategica dell'investimento, ha colto l'occasione per richiedere maggiore trasparenza e partecipazione, suggerendo di utilizzare la Conferenza dei Capigruppo per informare costantemente e trasversalmente il Consiglio su argomenti di tale portata.
Secondo quanto riferito dal Sindaco, l'avvio dei procedimenti amministrativi (come la Conferenza dei Servizi) potrebbe avvenire, se si troveranno i fondi, nel 2026. I primi prototipi e la piena operatività, ha aggiunto, avverrebbero tra quattro anni se il programma industriale sarà rispettato.
L'unico punto fermo è che la Radia ha espresso un "buon proposito" per un insediamento all'interno o in continuità con l'area aeroportuale. La realtà dei fatti, tuttavia, è che la "svolta" di Grottaglie è, per il momento, congelata.
La comunità attende ora di sapere perché le informazioni diffuse finora dipingevano uno scenario così diverso e chi deve rispondere del clamoroso ritardo nella definizione del quadro finanziario e amministrativo di un progetto così determinante.
I post del Sindaco Ciro D'Alò sono stati caratterizzati da un tono di assoluto trionfalismo e certezze e hanno creato aspettative elevatissime nella comunità:
16 luglio 2025. Si parla della realizzazione di un "nuovo stabilimento RADIA" come di un fatto concreto ("sarà realizzato proprio nella città della ceramica"). Si enfatizzano i "positivi risvolti occupazionali" e le "circa 2.500 assunzioni" come se fossero una conseguenza quasi scontata dell'investimento. Questo post proietta una visione di Grottaglie come "città attrattiva per grandi progetti."
30 settembre 2025. Si conferma l'imminenza del progetto, parlando del 2026 come l'anno in cui "il progetto inizierà a concretizzarsi." Si afferma che l'amministrazione comunale "ha dato la massima disponibilità affinché l'investimento non incontri ostacoli" e che la realizzazione dell'impianto è un dato di fatto ("sorgerà un impianto destinato alla produzione..."). L'enfasi è sul rilancio del territorio e sul "guardare ai nostri giovani," rafforzando l'immagine di un successo strategico ormai assicurato.
Questi messaggi social hanno avuto l'effetto di istituzionalizzare e diffondere l'idea che l'arrivo della Radia fosse un accordo imminente e quasi blindato, con tempistiche precise (avvio nel 2026) e benefici certi (2.500 posti di lavoro).
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