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L'iniziativa

"Non in mio nome", da Leonardo Grottaglie un grido contro le guerre

Una petizione dei lavoratori su change.org ed il sostegno convinto da parte della Fiom Cgil

Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie

Lo stabilimento Leonardo di Grottaglie

In queste ore, alcune lavoratrici e lavoratori dello stabilimento Leonardo di Grottaglie, hanno lanciato una petizione su “change.org” dal titolo “NON IN MIO NOME, NON COL MIO LAVORO”, con il fine ultimo di chiedere "lo stop immediato di forniture belliche destinate ad Israele da parte di Leonardo S.p.A. e società controllate, inclusi tutti gli accordi esistenti e gli articoli dual-use, nonché la sospensione di tutti gli accordi commerciali e le relazioni di investimento con istituzioni israeliane, start-up, università ed enti di ricerca direttamente o indirettamente coinvolti nelle operazioni militari israeliane contro la popolazione palestinese"

"Inoltre, la petizione rilancia con forza quanto sostenuto dalla Fiom in questi mesi sulla necessità da parte di Leonardo SpA di investire sul settore dell’aeronautica civile e scongiurare il fatto che l’azienda operi esclusivamente nel settore del militare" spiegano i metalmeccanici della Cgil.

"Infatti, come Fiom in queste settimane abbiamo messo in campo molteplici iniziative di mobilitazione e sciopero sul tema della guerra, sostenendo il fatto che i primi a pagare il prezzo di un’economia “di guerra” sono le lavoratrici ed i lavoratori a cui aumenta l’inflazione e diminuisce il potere d’acquisto dei propri salari.

Riteniamo fondamentale che occorre investire e dare prospettive all’asset civile, tutto collocato nel Mezzogiorno del Paese, continuando le collaborazioni avviate con le università, nel campo della “ricerca e sviluppo”, collaborazioni con nuovi progetti e non considerare questo settore poco strategico poiché con bassi margini di guadagno.

La Fiom - si legge ancora in una nota - ritiene fondamentale che la BU Aerostrutture resti nel perimetro della One Company, scongiurando ogni tipo di partnership o “joint-venture” con fondi finanziari, che potrebbero portare ad una graduale fuoriuscita dal perimetro della Leonardo SpA.

Per questi motivi, la Fiom sostiene la petizione, ed invita tutte le lavoratrici ed i lavoratori ad aderire. Infine, abbiamo sempre considerato che la partecipazione attiva, il coinvolgimento ed il contributo concreto, anche con iniziative spontanee come questa, di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, siano fondamentali per le prospettive e la salvaguardia futura del nostro stabilimento".

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