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Grottaglie
05 Ottobre 2025 - 08:41
I lavori all'aeroporto Arlotta di Grottaglie
GROTTAGLIE - In questa intervista, Raffaele Bagnardi delinea una visione strategica e ambiziosa per l'Aeroporto "Marcello Arlotta" di Grottaglie, proiettandolo in una dimensione europea di spicco. L'ex Sindaco si sofferma sulle significative potenzialità della infrastruttura, proponendo un modello alternativo di crescita economica.
Prof. Bagnardi, lei in molte occasioni ha parlato dell'aeroporto di Grottaglie come "laboratorio infrastrutturale" e di "rilevanza europea". Il documento sulla Piattaforma Strategica Integrata è orientato proprio in tal senso. Può descriverci sinteticamente questa architettura? E, soprattutto, può spiegarci in cosa consiste la "multifunzionalità operativa" su cui si intende puntare?.
"La sua domanda tocca il punto centrale del nostro approccio, la resilienza sistemica contro la fragilità della monocultura. Grottaglie, la cui visione è formalizzata nel Masterplan 2030, non è un insieme di progetti giustapposti; è piuttosto una matrice sinergica. I quattro vettori portanti sono: l'aerospazio estremo (lo Spazioporto, unico nel contesto nazionale); la manifattura aeronautica di eccellenza (lo stabilimento Leonardo per il Boeing 787 e ora l'insediamento di Radia); la logistica cargo intermodale (le aree di insediamento e scambio Porto/Aeroporto); e, non da ultimo, il cosiddetto presidio istituzionale (MARISTAER, GdF, VV.FF., Protezione Civile). Questa configurazione strategica, a elevata intensità tecnologica e funzionale, trasforma l'infrastruttura del territorio in una piattaforma di grande rilevanza nel contesto nazionale e in quello europeo del trasporto aereo e delle tecnologie abilitanti. Non c’è dispersione, ma mutuo rafforzamento. L'esigenza di protezione dello spazioporto giustifica il presidio istituzionale; il cargo oversize capitalizza sia la pista sia l’expertise manifatturiera. La multifunzionalità è così la nostra copertura strategica contro gli shock settoriali".
La designazione a primo Spazioporto italiano è di indiscutibile prestigio. Tuttavia, il volo suborbitale – destinato a ricerca, formazione e turismo commerciale – è un mercato ancora nascente. Non teme che i lunghi tempi di armonizzazione tecnica e normativa a livello internazionale possano rallentare lo sviluppo di Grottaglie?
"La prudenza è doverosa; tuttavia, l'inerzia sarebbe un errore. La specificità competitiva di Grottaglie è saldamente ancorata a questa determinazione politica e istituzionale. L'iniziativa Spazioporto è focalizzata sul volo suborbitale; e la sua vera forza non è la velocità, bensì la rigorosa conformità e l'idoneo ambiente operativo. Grottaglie assume la funzione di polo di sperimentazione, valorizzando le condizioni logistiche e meteorologiche ottimali, unite a un esteso spazio aereo dedicato, indispensabile per l'affidabilità di tali operazioni. La collaborazione con le autorità di regolamentazione, come la FAA statunitense, e con attori privati di calibro internazionale, quali Virgin Galactic, è determinante proprio nella direzione intrapresa. Un tale processo è la garanzia che Grottaglie si consolidi come hub mediterraneo, anche per le tecnologie dei sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (UAV), un settore già pronto e maturo".
Il progetto Radia WindRunner è l'espressione più significativa degli Investimenti Esteri Diretti (IED). Stiamo parlando di un velivolo di dimensioni record, il cui assemblaggio certifica la validità delle competenze pugliesi. Come può questo progetto garantire che il miglioramento competitivo, in termini di conoscenze e certificazione delle PMI regionali, si traduca in una vera integrazione nella filiera aerospaziale e aerostrutturale globale?
"È questa la chiave di volta del nostro modello di sviluppo. L'assemblaggio del WindRunner, di valore multimiliardario, risponde a una prioritaria esigenza globale dettata dalla transizione energetica, il trasporto oversize di nuova generazione. La scelta di Grottaglie quale base operativa europea per questo velivolo, con la fusoliera di 108 metri, non è casuale. Il coinvolgimento primario di Leonardo e il previsto coinvolgimento esteso delle PMI regionali nella catena delle forniture obbliga le aziende locali a un "rialzo" competitivo. Non è una richiesta; è una necessità contrattuale. L'accesso diretto agli appalti di primario livello (Tier-1), come quelli di Boeing e WindRunner, impone standard di rigore produttivo che vanno ben oltre il singolo contratto. È un'accelerazione virtuosa della diversificazione e garantisce la rapida evoluzione del distretto produttivo".
Passiamo alla manifattura aerostrutturale e alla logistica. Lei sostiene che la pista di 3.200 metri, tra le più lunghe d'Europa, sia un asset da massimizzare con la funzione cargo e il modello di economia circolare aeronautica (MRO, operazioni di manutenzione e riparazione/revisione). Data l'esistenza di altri simili siti europei, crede che si possano generare i volumi e i ricavi necessari a sostenere un'infrastruttura di tale portata?
"La competizione e la concorrenza sono elevate; tuttavia, il nostro obiettivo non può essere il volume puro, bensì la specializzazione ad elevatissimo valore aggiunto. La pista è una dotazione infrastrutturale unica e preziosa. A sostegno dei progetti innovativi e avanzati, la funzione cargo di Grottaglie dovrà concentrarsi su due priorità, la movimentazione dei carichi speciali e il trasporto di prodotti ad elevato valore aggiunto e urgenti (per esempio, nei comparti hi-tech e medicali). In parallelo, la strategia di economia circolare aeronautica, tramite le attività di manutenzione, riparazione e revisione (MRO) e di disassemblaggio (fine vita degli aeromobili), deve investire sul know-how tecnico specialistico regionale, fornendo un flusso operativo stabile e ciclico. E, senza ridursi a nicchia, occorre posizionarsi negli ambiti in cui il cargo segue gli andamenti del mercato, garantendo un'efficienza multifunzionale e costante".
Concludiamo con il cosiddetto "workforce development" (coordinamento di strategie, attività e risorse umane). Lei lega l'alta specializzazione dell'aeroporto di Grottaglie anche alla presenza del presidio istituzionale e alla configurazione di scalo a uso misto.
"La coesistenza della Stazione Aeromobili della Marina Militare e degli altri Corpi (Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Protezione Civile) determina standard elevati di salvezza e sicurezza (safety & security) e di operatività generale, generando un sistema di interazione tra militare e civile che diventa esso stesso un polo di attrazione. L'impatto di questa impostazione è intrinsecamente orientato alla creazione di capacità specifiche e mirate. L'obiettivo è quindi offrire anche occupazione e carriere insieme, con prospettive di crescita alternative e complementari in ambiti emergenti. Insomma, Grottaglie si sta configurando attraverso la leva del pubblico-privato, con un'elevata strategia di cluster (concentrazione). Sta cioè definendo un nuovo paradigma territoriale di progresso e sviluppo nella pianificazione di area vasta. Eppure permane il problema reale della fuga dei cervelli. La nostra risposta deve essere strutturale. Il richiamo per i talenti dei giovani potrà essere solo la garanzia di lavorare "qui" e trovare "qui" il loro futuro".
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