Il "traghetto all'amianto" attracca per emergenza: il Comune chiede garanzie e ribadisce il no alla bonifica

Ore 13.30

L'Autorità di Sistema portuale del Mar Jonio ha fatto sapere che "Si sono da poco concluse le operazioni di ormeggio della nave Drea nel porto di Taranto. La Capitaneria di Porto ha autorizzato l'ingresso in porto della nave e individuato
la calata 4, per motivazioni esclusivamente tecniche e precauzionali legate alla sicurezza del convoglio e per una sosta temporanea".

Ore 5.00

TARANTO - L’Amministrazione comunale di Taranto è intervenuta con una nota diffusa nella notte sulla vicenda della nave Drea, costretta a fermarsi nel porto jonico per motivi tecnici legati al peggioramento delle condizioni meteo. Secondo quanto comunicato dalle autorità competenti, il comandante del rimorchiatore ha dichiarato lo stato di emergenza dopo aver rilevato un possibile cedimento del cavo di traino, disponendo così la conduzione dell’unità in porto per una sosta temporanea.

Dal Comune è arrivata la conferma che la situazione è sotto costante monitoraggio e che la presenza della nave sarà limitata al tempo strettamente necessario a ristabilire le condizioni di sicurezza e consentire la ripresa della navigazione.

La posizione di Palazzo di città rimane netta: la bonifica della nave non potrà essere effettuata a Taranto. L’amministrazione chiede con fermezza che vengano date garanzie precise sul rispetto delle procedure di sicurezza e ambientali, a tutela della salute pubblica e del territorio.

Per questa ragione saranno coinvolte ARPA Puglia e ASL, chiamate ad attivare eventuali monitoraggi straordinari di carattere ambientale e sanitario.

«La posizione dell’Amministrazione è chiara e definitiva – si legge nella nota –: non saranno tollerate decisioni in contrasto con la volontà della città».

Porto di Taranto, stop all’arrivo del "Traghetto dell'Amianto"

L’Autorità portuale chiarisce: nessuna autorizzazione per l’attracco dell’ex traghetto Moby contenente amianto. “Prima la salute pubblica e l’ambiente”. Stop anche dal Comune

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La notizia lanciata da Avvenire, il quotidiano della CEI, la Conferenza Episcopale Italiana