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Manduria

Operatore ecologico morto durante il lavoro, sindacati in lutto e in rivolta dopo l’incidente di Ferragosto

Cisl e Uil chiedono più controlli e sicurezza sul lavoro. La vittima era un dipendente stagionale della Gialplast

Kyma Ambiente

Un operatore ecologico al lavoro - archivio

TARANTO - Profondo cordoglio e indignazione nel mondo sindacale per la morte di Pasquale Dinoi, 53 anni, investito il 15 agosto da una moto di grossa cilindrata sulla strada che collega Manduria a San Pietro in Bevagna mentre era impegnato nel servizio di raccolta rifiuti come dipendente stagionale della Gialplast.

La tragedia, avvenuta nel giorno di Ferragosto, ha scosso l’intera comunità. La Cisl e la Fit Cisl territoriali hanno espresso dolore e rabbia, sottolineando come sia «intollerabile e socialmente insostenibile» dover prendere atto di morti sul lavoro considerate quasi inevitabili. I segretari generali Luigi Spinzi e Gianluca Semitaio hanno ribadito che la sicurezza deve restare al centro delle politiche lavorative, con l’applicazione rigorosa di leggi e contratti e con l’adozione di dispositivi di protezione.

I sindacati confederali chiedono inoltre che gli organismi ispettivi e la Magistratura facciano al più presto chiarezza sulle responsabilità, con verifiche periodiche e approfondite in tutto il territorio per scoraggiare inadempienze e carenze organizzative.

Non meno dura la posizione della Uil di Taranto, che ha definito la morte di Dinoi «un pugno nello stomaco» per la città e per la Puglia. Il coordinatore territoriale Gennaro Oliva ha ricordato che «chi esce di casa per lavorare deve avere la certezza di poterci tornare», denunciando come Taranto sia già classificata in una “zona arancione” per il rischio di incidenti sul lavoro. Nei primi 8 mesi del 2025 in provincia si sono registrati 3 decessi, un dato che per la Uil «non rappresenta fredda statistica ma famiglie distrutte e storie spezzate».

Oliva ha rilanciato la campagna nazionale “Zero morti sul lavoro”, indicata non come slogan ma come obiettivo concreto. Per raggiungerlo, la Uil propone un Patto per la Salute e la Sicurezza tra istituzioni, imprese e sindacati, un incremento dei controlli e delle ispezioni, maggiori risorse per i servizi di prevenzione delle Asl, oltre a percorsi formativi nelle scuole per diffondere la cultura della sicurezza.

Un’attenzione particolare viene chiesta anche per i lavoratori che operano in strada, esposti a rischi esterni come quello che ha ucciso Dinoi. «La vita umana – ha ribadito Oliva – non può essere sacrificata in nome della produttività».

L’incidente di Manduria riaccende così i riflettori su una vera emergenza nazionale che a Taranto, secondo i sindacati, assume contorni ancora più drammatici.

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