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L'appuntamento

Taranto pronta a celebrare i 350 anni dell’Arciconfraternita del Carmine

Una giornata tra fede, memoria e musica con il debutto dei Gen Rosso in città

La chiesa del Carmine

La chiesa del Carmine

TARANTO - Una giornata densa di spiritualità e cultura attende Taranto domenica 10 agosto, quando si celebrerà il 350° anniversario della fondazione dell’Arciconfraternita della Beata Vergine del Monte Carmelo, tra le più antiche istituzioni religiose del territorio. Nata nel 1675, l’Arciconfraternita rappresenta ancora oggi un punto fermo della devozione mariana tarantina e un simbolo di identità storica per l’intera comunità.

Il programma predisposto per l’importante ricorrenza si articolerà in tre momenti centrali, tutti all’insegna della partecipazione collettiva. Alle 18.30 è prevista la celebrazione della Santa Messa di ringraziamento, officiata da Monsignor Marco Gerardo, Padre Spirituale dell’Arciconfraternita, presso la chiesa confraternale. A seguire, alle 19.30, si terrà la venerazione straordinaria dell’effigie della Beata Vergine del Monte Carmelo, durante la quale verrà distribuita una figurina commemorativa stampata appositamente per ricordare i 350 anni della confraternita.

Alle 21.00, all’Arena della Villa Peripato, il grande momento musicale con il concerto dei Gen Rosso, gruppo internazionale per la prima volta in scena a Taranto. Lo spettacolo, già sold out, sarà un’occasione per vivere un’esperienza carica di messaggi di pace, fraternità e impegno sociale, attraverso il linguaggio diretto e inclusivo della musica.

L’ampia risposta della cittadinanza, che ha esaurito tutti gli inviti per il concerto, conferma il forte legame tra la città e l’Arciconfraternita, che con questo evento intende rilanciare il senso di appartenenza spirituale e civile in un momento di riflessione collettiva.

Il 350° anniversario non è soltanto una tappa celebrativa per i confratelli e le consorelle, ma si propone come un invito all’intera comunità tarantina a riscoprire le proprie radici religiose e storiche, in un tempo in cui la tradizione può ancora essere una guida per costruire il futuro.

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