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Il caso

Se Taranto dice no al rigassificatore prende corpo l'ipotesi di spostare tutto a Gioia Tauro

Domani il sopralluogo del ministro Urso e del presidente della Regione Calabria Occhiuto. Il porto calabrese in corsa per ospitare il polo del preridotto e il rigassificatore galleggiante

Un porto

Un porto

GIOIA TAURO - Domani, lunedì 4 agosto, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto saranno a Gioia Tauro per un sopralluogo all’area portuale e retroportuale. La visita istituzionale punta ad approfondire le potenzialità logistiche, produttive ed energetiche del sito, con particolare attenzione alle prospettive di sviluppo legate ai recenti scenari industriali

Sul tavolo c’è un’ipotesi che, nelle ultime settimane, ha assunto contorni sempre più concreti. Se il Comune di Taranto dovesse rifiutare l’installazione della nave rigassificatrice necessaria alla decarbonizzazione dell’ex Ilva, la partita industriale potrebbe spostarsi proprio in Calabria. Per Gioia Tauro significherebbe non soltanto candidarsi a ospitare il rigassificatore galleggiante, ma anche avviare la produzione di preridotto per sostituire il carbone negli impianti siderurgici.

Il progetto prevede l’apertura di tre nuovi impianti siderurgici, con la prospettiva di creare numerosi posti di lavoro. «Abbiamo previsto che l’Italia disponga di un polo Dri (Direct Reduced Iron) in grado di alimentare sia i tre forni elettrici previsti a Taranto sia quello che potrà essere realizzato a Genova – ha spiegato Urso in Parlamento –. Se Taranto autorizzerà la nave rigassificatrice, il polo del Dri sarà collocato lì, dove esistono le migliori condizioni ambientali, economiche e produttive. In caso contrario lo realizzeremo in un’altra località portuale del Sud, verosimilmente a Gioia Tauro».

Le interlocuzioni tra il Ministero e la Regione Calabria sono già in corso da settimane. Urso ha avuto due contatti diretti con Occhiuto nel mese di luglio, l’ultimo giovedì scorso, per discutere proprio dello sviluppo energetico della città portuale. Nel frattempo, anche il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo agli Stati generali del Mezzogiorno a Reggio Calabria, ha ribadito che un’eventuale scelta su Gioia Tauro renderebbe l’area uno dei poli di produzione di acciaio più moderni e sostenibili d’Europa.

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