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Taranto

Tensione prima delle dimissioni del sindaco: “Difendete la vita, basta attese”

Incontro acceso tra il primo cittadino e le associazioni ambientaliste alla vigilia del Consiglio monotematico sull’ex Ilva. Sul tavolo l’accordo per la decarbonizzazione: “Tredici anni sono troppi”

Piero Bitetti durante l'incontro con le associazioni - foto di Francesco Manfuso

Piero Bitetti durante l'incontro con le associazioni - foto di Francesco Manfuso

TARANTO - Un confronto acceso, segnato da momenti di forte tensione sia dentro che fuori il Palazzo di città, ha preceduto l’annuncio a sorpresa delle dimissioni del sindaco di Taranto, Piero Bitetti. Prima di protocollare il passo indietro, il primo cittadino aveva partecipato a una riunione con comitati, movimenti civici e associazioni ambientaliste per preparare il terreno alla delicata seduta monotematica del Consiglio comunale prevista per martedì 30 luglio, incentrata sul futuro dello stabilimento ex Ilva.

“Difendete la vita” è stato il messaggio lanciato dai rappresentanti della società civile al sindaco e all’assessora all’Ambiente Fulvia Gravame, promotori dell’incontro. Il confronto si è svolto in un clima tutt’altro che disteso, riflettendo la crescente preoccupazione dei cittadini per l’impatto sanitario e ambientale della produzione siderurgica.

Bitetti, durante il suo intervento, ha ricordato che il dialogo con il territorio è stato avviato sin dal giorno della sua proclamazione, il 17 giugno, e che il primo confronto istituzionale sull’accordo di programma per la decarbonizzazione è partito già il giorno seguente, il 18 giugno. “Ci veniva chiesto di approvare tutto entro 48 ore – ha dichiarato – ma abbiamo scelto un’altra strada: ascoltare il territorio e difenderlo con determinazione”.

Il sindaco ha riferito di aver accolto la richiesta dei sindacati metalmeccanici di aprire un dialogo anche con il fronte ambientalista. “Abbiamo riunito tecnici e professionisti per approfondire ogni aspetto. Il tema è complesso, e saranno i consiglieri comunali a decidere quale direzione dare alla città”, ha sottolineato, ribadendo la necessità di tempi più rapidi per il processo di decarbonizzazione rispetto ai 13 anni proposti a livello ministeriale.

Durante l’incontro, l’intervento di Annamaria Moschetti dell’Associazione Culturale Pediatri ha acceso ulteriormente il dibattito. “Abbiamo raccolto per anni dati sanitari che ora mostrano un incremento preoccupante di patologie neurologiche – ha spiegato – con un aumento del 50% dei disturbi dello spettro autistico rispetto alla media provinciale. Altri studi confermano un’incidenza significativa di disturbi del neurosviluppo. È tempo di applicare il principio di precauzione e sospendere l’esposizione ai fattori di rischio ambientali, senza aspettare l’ennesima conferma scientifica”.

L’incontro si è concluso in un clima teso, segno evidente della distanza tra istituzioni e cittadinanza sul destino dell’impianto industriale. Una distanza che il Consiglio comunale sarà ora chiamato a colmare, mentre incombono anche gli appuntamenti romani: il 31 luglio, infatti, è previsto il vertice al Mimit per discutere l’accordo interistituzionale che dovrà recepire le posizioni espresse dagli enti locali.

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