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Taranto

Dalla festa a Palazzo di città alle bombe nella Striscia di Gaza, l’appello disperato del tarantino Gennaro Giudetti

Lavorava con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tajani: “Chiediamo lo stop dei bombardamenti”. Il Fatto Quotidiano: “Missili su zone umanitarie”

Da sin.: Mattia Giorno, Gennaro Giudetti e Piero Bitetti

Da sin.: Mattia Giorno, Gennaro Giudetti e Piero Bitetti

TARANTO - Solo qualche giorno fa era stato ricevuto a Palazzo di città dal sindaco Piero Bitetti e dal suo vice, Mattia Giorno. Ora, invece, dimenticata l’accoglienza festosa della sua città, si ritrova sotto le bombe di Gaza.

A raccontare questa vicenda è Il Fatto Quotidiano, che ha pubblicato un articolo con i messaggi vocali inviati via WhatsApp dal giovane cooperante italiano: “Il rumore dei colpi esplosi nelle vicinanze si sente forte e chiaro”, scrive il quotidiano. La voce è quella di Gennaro Giudetti, di Taranto, da anni impegnato in missioni umanitarie. Attualmente lavora con la World Health Organization – Occupied Palestinian Territory, la sezione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità attiva nei Territori palestinesi.

Si trova a Deir al-Balah, nella parte centrale della Striscia di Gaza, proprio dove nelle ultime ore sono entrati i carri armati israeliani, appoggiati dai raid aerei dell’aviazione. In un video, Giudetti mostra una colonna di fumo che si leva da un compound delle Nazioni Unite, “hanno già bombardato per quattro volte una deconflicted place”, dice, riferendosi a una zona neutrale segnalata e riconosciuta come sicura. “Stanno bombardando a trenta metri da qui”, aggiunge.

Secondo quanto riferito da Il Fatto, Giudetti non sarebbe l’unico italiano presente in zona: un altro connazionale, di nome Emanuele, si troverebbe a poche centinaia di metri da lui, ma non nelle aree più esposte.

La gravità della situazione ha spinto i parlamentari Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra a lanciare un appello al governo italiano: “Abbiamo ricevuto questa notte un video, seguito da un audio disperato e drammatico da parte di operatori umanitari italiani delle Nazioni Unite che si trovano a Gaza”.

“Israele sta bombardando zone umanitarie deconflicted, dove dovrebbe essere garantita la sicurezza degli operatori umanitari”, proseguono nella nota ufficiale. “Chiediamo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro degli Esteri Antonio Tajani di intervenire immediatamente per fermare i bombardamenti su Deir al-Balah”.

Nel pomeriggio è arrivata anche la presa di posizione del ministro Antonio Tajani, che ha dichiarato: “Ho ricevuto notizia che nella zona di Deir al-Balah ci sono operatori italiani e delle Nazioni Unite: è una zona che dovrebbe essere sicura e che invece è sottoposta a fuoco israeliano”.

Il ministro degli Affari Esteri ha annunciato di aver chiesto spiegazioni al governo israeliano, e ha ribadito la linea dell’Italia: “Chiediamo con forza che quegli attacchi, ma anche tutti gli attacchi, si cessino immediatamente. Bisogna cessare il fuoco definitivamente, liberare gli ostaggi israeliani, proteggere la popolazione palestinese e fare entrare massicciamente gli aiuti umanitari e sanitari”.

La vicenda di Gennaro Giudetti – che solo pochi giorni fa aveva ricevuto l’abbraccio istituzionale della sua città – si carica oggi di un drammatico significato: la guerra in corso ha ormai superato ogni linea rossa, colpendo anche quelle aree che, per diritto internazionale, dovrebbero restare inviolabili.

Mentre le istituzioni italiane seguono l’evolversi degli eventi, Taranto guarda con apprensione a uno dei suoi figli, che in questo momento rischia la vita nel nome della solidarietà e del diritto alla cura.

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