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Gallipoli
21 Luglio 2025 - 07:19
Piscina - archivio
GALLIPOLI - Non si placano le polemiche dopo il gravissimo episodio avvenuto in un parco acquatico di Gallipoli, dove un bambino di 7 anni ha perso i sensi dopo essere finito in una zona con acqua più alta. Le circostanze dell’accaduto sono ancora oggetto di verifica, ma quanto avvenuto riaccende i riflettori sul tema della sicurezza negli impianti natatori, soprattutto quando coinvolgono minori.
A intervenire con una nota ufficiale è Assopiscine, l’associazione di categoria che rappresenta il comparto degli impianti acquatici. Il presidente Ferruccio Alessandria ha espresso vicinanza alla famiglia del piccolo e al tempo stesso una forte preoccupazione per l’ennesimo incidente che coinvolge un minore in un contesto ricreativo acquatico.
“Non possiamo fermarci alla solidarietà – afferma Alessandria – è necessario agire. Chiediamo da anni una legge nazionale sulla sicurezza nelle piscine, che definisca standard minimi e obblighi precisi, come già accade in molti altri Paesi europei. La prevenzione non può essere affidata solo al buon senso individuale, ma deve essere parte di un sistema condiviso e regolamentato”.
Secondo Assopiscine, anche in impianti privi di criticità strutturali, ci sono misure essenziali che non possono essere trascurate: dalla sorveglianza attiva del personale, alla formazione degli operatori, dalla segnalazione visibile delle profondità, fino all’educazione all’acquaticità fin dalla tenera età. Tutti aspetti fondamentali per ridurre il rischio di eventi tragici.
“La sicurezza in piscina non è un optional – ribadisce Alessandria – ma un diritto per chi frequenta gli impianti e un dovere per chi li gestisce. È tempo di un salto culturale e normativo che metta la tutela delle persone, soprattutto dei bambini, al centro della regolazione del settore”.
Assopiscine conclude rinnovando la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni, per la definizione di un quadro normativo nazionale che garantisca livelli omogenei di sicurezza in tutto il Paese. Intanto, l’associazione prosegue il proprio impegno con campagne di sensibilizzazione, formazione per il personale specializzato e diffusione di buone pratiche nella gestione degli impianti.
Un appello che suona come un monito: non aspettare la prossima tragedia per fare ciò che si può fare adesso.
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