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Fasano
03 Luglio 2025 - 07:18
Caterina Marini
FASANO - Un incendio di vaste proporzioni ha colpito martedì sera il centro raccolta rifiuti Eco Ambiente Sud, situato in contrada Fascianello, alle porte della città. Le fiamme, che hanno distrutto parte dell’impianto, hanno sollevato un’enorme nube nera, spinta verso il centro abitato dal vento sfavorevole, rendendo l’aria quasi irrespirabile.
A esprimere forte preoccupazione è Caterina Marini, referente provinciale per Brindisi di Alleanza Verdi e Sinistra e portavoce di Europa Verde Fasano, che denuncia l’insufficienza delle rassicurazioni ufficiali: “Nonostante l’intervento immediato dei Vigili del Fuoco abbia evitato che il rogo si espandesse ulteriormente, a distanza di oltre 24 ore si continua a lavorare per domare completamente le fiamme, che ancora sprigionano fumi potenzialmente tossici e cancerogeni”.
Secondo Marini, la situazione è ancora critica e l’aria risulta fortemente compromessa, anche per la presenza persistente di odori acri e cielo velato di ocra. “Il vento ha spinto i fumi direttamente verso Fasano, ed è evidente che la città è stata esposta per ore a emissioni pericolose. In un quadro simile – osserva – sarebbe stato più prudente attendere almeno 24 ore prima di rassicurare la popolazione e, per precauzione, rinnovare l’invito a restare in casa e limitare gli spostamenti”.
L’ARPA Puglia, intervenuta già nella notte per le prime rilevazioni, ha comunicato che i livelli di PM10 e PM2.5 risultano sotto controllo. Tuttavia, Europa Verde chiede ora che le nuove centraline installate nelle ultime ore rilevino anche la presenza di composti organici volatili (COV), idrocarburi policiclici aromatici (IPA), diossine e furani, sostanze ad alta pericolosità per la salute umana.
“Non è ancora chiaro cosa stia effettivamente bruciando – incalza Marini – e il fatto che il fumo continui ad alzarsi scuro e denso, con un odore acre che pervade le vie cittadine, impone analisi complete ed estese su tutti i composti inquinanti, non solo sul particolato fine. Chiediamo che il sindaco Francesco Zaccaria solleciti formalmente l’ARPA in tal senso”.
Secondo le autorizzazioni ambientali, la Eco Ambiente Sud era abilitata allo stoccaggio di rifiuti speciali, anche pericolosi, inclusi RAEE e veicoli fuori uso. “Ci auguriamo che i dati ambientali attestino una qualità dell’aria non gravemente compromessa – aggiunge – ma il rischio resta, considerando la tipologia di materiali trattati”.
La questione, infine, apre interrogativi sulla sicurezza dello stabilimento e sulla localizzazione dell’impianto. “Come è possibile – si chiede la referente di Europa Verde – che un sito così strategico per la gestione dei rifiuti sia andato in fiamme senza che alcun sistema antincendio sia intervenuto? E come è stato possibile autorizzare nel 2003 un impianto del genere in una zona abitata, a ridosso della città?”
La Procura ha già avviato gli accertamenti per fare luce sulle cause dell’incendio e per stabilire eventuali responsabilità penali o gestionali. Intanto la comunità di Fasano resta in allerta.
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