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Andria

Tragedia nei campi, la rabbia della Cgil: «Un'altra vittima. Come la tarantina Paola Clemente»

Cordoglio e rabbia dalla Flai Cgil e dalla Cgil Bat, che chiedono interventi urgenti su sicurezza, legalità e cultura del lavoro

Agricoltori

Agricoltori - archivio

ANDRIA - Si è accasciato a terra alle prime luci dell’alba, durante una normale giornata di lavoro nei campi. Per lui, un operaio agricolo di Andria di circa 50 anni, non c’è stato nulla da fare. La tragedia si è consumata intorno alle 6.30 del mattino, nel silenzio delle campagne del nord barese. Inutili i soccorsi. Ora si attende l’esito degli accertamenti da parte dello Spesal, con il coordinamento del dottor Francesco Rodriguez e dei tecnici Andrea Fattizzo e Gennaro Cafagna.

La notizia ha suscitato sgomento e indignazione tra i sindacati. «Un'altra vita spezzata mentre si lavora. Ancora un lutto che colpisce il mondo agricolo», affermano in una nota Dora Lacerenza, segretaria generale della Flai Cgil Bat, e Michele Valente, segretario generale della Cgil Bat.

Il pensiero dei rappresentanti sindacali torna con forza al 13 luglio 2015, giorno della morte di Paola Clemente, bracciante tarantina vittima delle stesse dinamiche, diventata simbolo di una battaglia di civiltà che ha portato alla legge 199 contro il caporalato e lo sfruttamento nel lavoro agricolo.

«Ogni decesso sul lavoro è una ferita profonda nel tessuto della nostra società – ribadiscono Lacerenza e Valente – e rappresenta una sconfitta collettiva. Non bastano le parole. È necessario un impegno reale, condiviso e strutturato su tutti i fronti: formazione, prevenzione, controlli, ma soprattutto un cambio culturale profondo nell’impresa e nelle politiche pubbliche».

Per i sindacati la priorità è chiara: rimettere al centro la tutela della vita e della dignità dei lavoratori, affinché ogni scelta politica e imprenditoriale sia guidata da questo principio irrinunciabile. «È il momento di agire, tutti insieme», concludono i segretari.

In attesa di ulteriori riscontri dalle autorità sanitarie, il caso rilancia con forza il tema della sicurezza sul lavoro, che, anche in agricoltura, continua a essere una questione irrisolta.

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