Oggi l'incontro al Ministero delle politiche sociali e del lavoro
«Nessun esame congiunto rispetto a quello che era stato erroneamente riportato alla stampa, ma oggi non essendoci nessuna nuova procedura di cui discutere, è stato un incontro interlocutorio avuto con il governo per capire le condizioni all'interno delle quali muoverci sia per discutere degli ammortizzatori sociali ma di qualunque altro strumento che potrà servire ad accompagnare la partita dell'Ilva».
È quanto dichiarato dal segretario nazionale della FIM CISL, Valerio D'Alò, al termine dell'incontro di oggi presso il Ministero delle politiche sociali e del lavoro sulla vertenza Acciaierie d'Italia.
«Apprezziamo l'intento del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone - ha inoltre sottolineato D'Alò - di voler convocare questo tavolo così come aveva annunciato a Palazzo Chigi in tempi stretti e abbiamo approfittato per ricordare all'azienda che, per noi, sarà importante che, come in ogni altra procedura, sia garantito sostegno al reddito ai lavoratori, formazione, rotazione, mette dentro tutto e che l'utilizzo della stessa sia consono alle necessità impiantistiche».
Il segretario nazionale della FIM CISL ha concluso: «Aspetteremo i prossimi step, augurandoci che quello che si sta facendo porti nella direzione di realizzare quanto annunciato nell'incontro a Palazzo Chigi in merito a tutti gli elementi necessari alla conclusione positiva di una trattativa. Ci riferiamo all'AIA e all'accordo di programma che sarà necessario realizzare con Regione e Comune sulle necessità del nuovo ciclo produttivo dell'ex Ilva e tutto ciò che serve per garantire il rilancio di tutti i siti del gruppo e far rientrare al lavoro i lavoratori e le lavoratrici».
"Questa sede è stata l'occasione per dire la nostra contrarietà all'incremento dei numeri di cassa integrazione e al tema degli esuberi" ha affermato Loris Scarpa della Fiom Cgil nazionale. "Questi lavoratori" ha aggiunto "sono quelli che
hanno salvato gli impianti, per cui gli deve essere costruita una prospettiva".
In una nota, Usb sottolinea come "il ricorso futuro alla CIGS deve mettere al sicuro i lavoratori, in continuità con quanto è stato sottoscritto in sede ministeriale lo scorso 4 marzo. Inoltre, con riferimento alle nostre proposte, contenute in un documento di 29 pagine, abbiamo appreso che viene interpretata come fonte di ulteriori elementi utili alla base di provvedimenti legislativi e non solo, in favore dell'ambiente e dei lavoratori, per guidare il processo di decarbonizzazione e l'avvio del futuro piano industriale: così Vincenzo Mercurio, Coordinatore provinciale Usb Taranto, e Pietro Pallini, Federazione Usb Taranto.
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Commenti all'articolo
Luigi
12 Giugno 2025 - 19:13
Speriamo che non siano solo parole ma che si dia seguito con prese di posizioni nette.
Taranto rialza la schiena
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo