Secondo Pagliaro, lo scenario descritto dallo studio scientifico coordinato dall’Università del Salento, che ha analizzato i fondali pugliesi nell’estate 2023, conferma in pieno le preoccupazioni che avevano spinto alla stesura della legge regionale che ha introdotto il fermo pesca triennale per i ricci. Fondali spogli, popolazione quasi azzerata, ecosistema marino in forte sofferenza: questi i dati su cui si basa il provvedimento, entrato in vigore nel maggio 2023.
“Quella legge – ha spiegato Pagliaro – è nata da un’urgenza reale e condivisa da tutto il mondo che vive e tutela il mare: scienziati, pescatori, ristoratori e cittadini consapevoli. È un provvedimento coraggioso che ha bisogno di essere sostenuto ogni giorno con azioni concrete”.
Nel primo anno di fermo pesca, ha ricordato il consigliere, si sono già registrati i primi segnali positivi. Anche l’assessore regionale alla pesca Donato Pentassuglia, nel giugno 2024, ha parlato di “risultati incoraggianti” in termini di ripopolamento della specie. Una ripresa lenta ma visibile, favorita sia dalla sospensione del prelievo da parte dei pescatori subacquei autorizzati, sia dalla lotta all’illegalità con multe che vanno da 2.000 a 12.000 euro e un’intensificazione dei controlli delle forze dell’ordine.
Per Pagliaro, tuttavia, non basta. “Se davvero vogliamo salvare i ricci e l’intero equilibrio dei nostri fondali – ha dichiarato – servono monitoraggi continui, con dati accessibili a tutti, e una massiccia campagna di informazione per far sapere ai cittadini che il divieto di pesca resterà in vigore ancora per un anno. Tutti devono conoscere le sanzioni e comprendere il valore ambientale della norma”.
Il riccio, ha sottolineato, è un ingranaggio essenziale dell’ecosistema marino: nutre vari predatori, contribuisce a regolare la crescita delle alghe e agisce come un vero e proprio “pulitore del fondale”, grazie alla sua capacità di raschiare il cibo dalle superfici rocciose.
“L’appello che rivolgo alla Regione – ha concluso Pagliaro – è chiaro: non sprechiamo quanto già fatto. Intensifichiamo i controlli, programmiamo nuove campagne di sensibilizzazione e rendiamo visibile a tutti il valore del rispetto per il nostro mare. Solo così potremo restituire vita ai ricci e all’intero habitat costiero pugliese”.
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