Cerca

Cerca

Il Conservatorio

Così il "Paisiello", l'Università di Taranto, suona il futuro

Dopo la visita del ministro Bernini parlano il Direttore, Vito Caliandro, il Presidente Cristiano Marangi ed il responsabile scientifico dei Dottorati, Gabriele Maggi

Il "Paisiello", l'Università di Taranto, suona il futuro

Il "Paisiello", l'Università di Taranto, suona il futuro

Progetti di ricerca e dottorati di ricerca per il Conservatorio di Taranto “Giovanni Paisiello”: è quanto ha annunciato del corso della sua recente visita a Taranto il ministro Anna Maria Bernini.

Come si declineranno, in concreto, queste novità per quella che oggi è davvero ‘l’Università di Taranto’?

Maestro Gabriele Maggi, Responsabile scientifico Dottorati: «La maturazione di una didattica più avanzata dell’esecuzione-interpretazione strumentale nonché della composizione è particolarmente avvertita nel mondo dei Conservatori in questa fase storica, in cui gli studi musicali si vanno riscattando da un approccio artigianale per accedere a prospettive che trovano fondamento in teorie, metodologie e fenomenologie scientificamente informate. Il Dottorato mira a elaborare un modello che pone in relazione ricerca, formazione e terza missione. Esso è interessato ad approfondire tematiche di ricerca quali la progettazione e valutazione dei processi formativi applicati alla didattica dell’esecuzione-intepretazione strumentale e della composizione, a promuovere la ricerca empirica e sperimentale su questi temi, a riflettere sulla didattica speciale in ottica inclusiva, ad approfondire i processi cognitivi, emotivi e comunicativi legati alla musica, a sviluppare ricerche di tipo storico e sociologico per comprendere le dinamiche evolutive della musica e dei contesti sociali, ad affrontare il tema emergente dell’intelligenza artificiale applicata ai processi della creazione musicale».

Il Conservatorio ha sede nel cuore delle Città Vecchia. Come è il rapporto con il Borgo Antico di Taranto, e che tipo di lavori hanno interessato la struttura negli ultimi tempi?

Avvocato Cristiano Marangi, Presidente: «Il rapporto con il Borgo Antico è assolutamente simbiotico. Il Conservatorio “è parte della Città Vecchia”. I rapporti col vicinato sono molto buoni ed interattivi. Recentemente, con la messa a norma dell’ascensore e la realizzazione dei bagni mancanti al terzo piano, sono stati realizzati i primi lavori straordinari per la messa in sicurezza dell’Istituto, che da ottobre 2024, con atto notarile, è passato nella proprietà esclusiva del Conservatorio anche al fine di poter ricevere i finanziamenti Ministeriali. Il MUR ha inoltre assegnato un milione di euro per i lavori suddetti. Il progetto prevede installazione di pannelli solari, in ottica di assolvimento degli adempimenti dell’agenda 2030, e conseguente eliminazione delle caldaie a gas, insonorizzazione della aule, rifacimento dell’impianto antincendio, messa a norma di tutta la struttura secondo le nuove disposizioni normative. Il progetto fu presentato nel 2023 dall’allora direttore Maggi e seguito costantemente dalla nuova governance del Conservatorio, che ne ha sposato con entusiasmo gli obiettivi e supportato tutto l’iter.

Il ministro Bernini al Conservatorio Paisiello - Foto Aurelio Castellaneta

“Casa Paisiello”, il polo museale in ristrutturazione da tempo, sarà uno spazio riservato anche al Conservatorio, come annunciato nelle scorse settimane. Quali sono i programmi ed i progetti su questo?

Cristiano Marangi: «Siamo ancora in attesa che la struttura ci venga consegnata. Al momento preferiamo non avventurarci in dichiarazioni. Vi diciamo solo che faremo “vivere” la struttura».

Quale l’offerta formativa per il prossimo anno accademico? Come si compone la popolazione studentesca, in termini numerici e di provenienza?

Maestro Vito Caliandro, Direttore: «L’offerta formativa dell’Istituto è assai variegata e comprende Corsi Accademici di I Livello (Triennio o Bachelor) e Corsi Accademici di II Livello (Biennio o Master).  L’Istituto aderisce al sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti ed è associato all’AEC, l’Associazione Europea dei Conservatori di musica. Da dicembre scorso è inoltre attivo il primo Dottorato di ricerca. Vi è anche una sezione dedicata ai corsi pre-accademici propedeutici all’ammissione ai corsi accademici. La popolazione scolastica attuale è di circa 470 studenti, il 10°% dei quali stranieri. La provenienza complessiva degli  studenti comprende anche Basilicata e Calabria, oltre che tutte le province pugliesi.  Nell’offerta formativa sono presenti tutti gli insegnamenti degli strumenti presenti nell’orchestra sinfonica ed una sezione dedicata al jazz.

Il percorso per la ‘statizzazione’ è stato non semplice, ed anzi abbastanza accidentato. Aver tagliato il traguardo ed essere nel novero dei Conservatori italiani come ha cambiato - se lo ha fatto - il Paisiello?

Gabriele Maggi: «E’ vero, il percorso è stato molto accidentato e, posso testimoniarlo in prima persona avendo diretto la scuola in quel periodo. Siamo stati ostacolati in tutti i modi possibili, anche da chi invece avrebbe potuto, e dovuto, rendere il tutto più agevole. Una guerra anche di nervi e ricordiamo che abbiamo anche rischiato l’autonomia, ma siamo riusciti per fortuna ad evitarlo. Su questi ho avuto anche contrasti con alcuni dirigenti MUR dell’epoca, ma per fortuna abbiamo trovato anche altri dirigenti che hanno compreso e sposato le nostre tesi, supportate da fatti reali, concreti. Ma questa è storia vecchia. Guardiamo al futuro con fiducia e consapevolezza del nostro valore.

Vito Caliandro: «Futuro che noi vediamo roseo e pieno di grandi opportunità. In realtà è cambiata solo la possibilità, finalmente di accedere a tutte quelle misure che in passato ci erano precluse e, soprattutto, siamo finalmente più tranquilli sul futuro della scuola e possiamo dedicarci a migliorare sempre più l’offerta formativa. Offerta che in questi primi due anni si è già arricchita di nuove collaborazioni; abbiamo ospitato musicisti dei più importanti ambiti musicali italiani, prodotto concerti con l’orchestra e tante formazioni da camera e non. E’ un’attività febbrile, che non conosce soste. Ma l’entusiasmo è tanto e sappiamo che possiamo solo crescere. E cresceremo».

In un contesto, quello di una città che vive un momento complicato, il Conservatorio rappresenta un po’ ‘la grande bellezza’ di una Taranto che sembra ferma ad un bivio. Questo viene avvertito come una responsabilità, una opportunità – o magari entrambe le cose?

Cristiano Marangi: «La musica è il veicolo privilegiato per il riscatto anche sociale dei luoghi. Basti vedere come è cambiata la città vecchia da quando sono arrivati il Conservatorio prima e l’Università poi. Entrambe le cose quindi sono da noi avvertite fortemente. La responsabilità viene dell’essere la prima, e al momento, unica università “autonoma” tutta di Taranto. E il recente avvio dei Dottorati ne rafforza ancora di più la posizione. L’opportunità è quella di poter finalmente esprimere tutto il nostro potenziale, lasciatemelo dire, enorme, fino a poco tempo fa ostacolato dalle limitazioni (più che altro amministrative) derivanti dal “non essere ancora statali”».

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori