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Il personaggio
30 Dicembre 2019 - 08:30
Florence Welch
«Nel cor più non mi sento / Brillar la gioventù / Cagion del mio tormento / Amor, sei colpa tu». Parole dall’aria d’opera del terzo atto di La Molinara, del 1788, una delle composizioni più note - tra gli appassionati - di Giovanni Paisiello. Il tarantino Giovanni Paisiello, e val la pena sottolinearlo, in una città che spesso dimentica la sua storia.
A saperle cantare a memoria, con una voce unica, anche una delle rockstar simbolo del decennio che va chiudendosi: in più di una intervista infatti Florence Welch, frontwoman inglese della band Florence + The Machine, ha citato Paisiello, genio musicale figlio della nostra terra, nel suo pantheon decisamente poco ortodosso in cui trovano spazio, tra gli altri, Kurt Cobain e Patti Smith. Recentemente, anche all’edizione russa di Harper’s Bazaar, rivista di moda statunitense fondata nel 1867, Welch ha ricordato il suo amore per l’opera e, su tutte, La Molinara.
La 32enne britannica autrice di Hunger e You’ve Got The Love ha segnato musicalmente gli anni Duemiladieci: “è in lei che risiede l’eredità di una iconografia femminile credibile nel panorama musicale odierno” ha scritto Rolling Stone di Florence, il cui quarto e sinora ultimo album in studio, High as hope, è esplicitamente dedicato ad un altro nume tutelare dell’artista, Patti Smith: «La sua scrittura è un modello. Tratta la vita con grande rispetto e ha un modo di essere che mi ispira continuamente». Proprio la sacerdotessa amercana del rock questa estate, nell’ambito di Medimex, si è esibita nella città che ha dato i natali a Paisiello: un curioso incrocio di nomi e storie che ha sullo sfondo Taranto, «una città molto bella che ha grande energia. Non ha solo industria pesante, i grattacieli, ci sono delle cose che vanno conservate, abbracciate» per usare la parole della “sciamana” in occasione della sua tappa tarantina di questa estate. L’omaggio di Florence Welch (i cui dischi hanno raggiunto il numero 1 nelle classifiche del Regno Unito e alla cui voce è affidata l’esecuzione di Jenny of Oldstones, canzone dell’ultima stagione della celebre serie tv Game of Thrones) a Giovanni Paisiello è solo una delle conferme di quanto il compositore tarantino abbia un posto di primissimo piano nella storia della musica mondiale. E sembra finalmente arrivato il tempo che la città si riappropri dell’eredità culturale di uno dei tarantini più illustri.
«Giovanni Paisiello è il nostro simbolo, il primo talento eccellente costretto a partire da Taranto. Ha girato il mondo con successo: Napoli, Russia, Parigi… per poi tornare a Napoli. A Taranto non tornerà più. Noi invece vogliamo in qualche modo riportarlo nella nostra terra grazie al recupero di Casa Paisiello. E con lui vogliamo che tornino i tanti nostri giovani costretti ad andare via dalla nostra città» le parole di Augusto Ressa, assessore all’Urbanistica del Comune di Taranto, in un’intervista a Taranto Buonasera. Riguardo a Casa Paisiello, ha aggiunto Ressa, «disponiamo di un intervento finanziario di 800 mila euro: 500 della Regione e 300 del Comune. Il progetto prevede che al piano terra trovino spazio caffetteria e bookshop, ai piani superiori sarà allestita una storia di Paisiello seguendo le tappe della sua vita artistica. Avremo anche una collezione di cimeli, una collezione privata che ci sarà ceduta. All’ultimo piano avremo la sala della musica per una quarantina di posti e sala prove. Lungo il percorso sarà possibile ascoltare le composizioni di Paisiello».
Come ha ricordato il prof. Paolo De Stefano, «Taranto ha da molti e molti decenni un vero gioiello di “Cultura”, una gloria ancora senza la vera gloria: l’Istituto musicale “Giovanni Paisiello” retto da illustri direttori e da validissimi docenti e sempre sorretto da centinaia e centinaia di allievi e dalla collaborazione delle loro famiglie. È un antico liceo musicale; sorto nel 1927, una pietra miliare nel cerchio della dottrina musicale distribuita negli anni a migliaia di studenti affermatisi poi nelle loro attività di professione».
La “riscoperta dei valori identitari che per la città di Taranto riveste la musica di Paisiello; investimento sui giovani musicisti del territorio; potenziamento del legame tra musica e musicologia, tra chi suona e chi fa ricerca musicale; valorizzazione dei monumenti architettonici cittadini chiamati a diventare contenitori culturali” hanno poi rappresentato la mission della XVII edizione dell’importante Giovanni Paisiello Festival organizzato dall’associazione onlus Amici della Musica “Arcangelo Speranza” e diretto da Lorenzo Mattei.
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