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Bari

Giro d’Italia, la bandiera palestinese è stata rimossa senza pressioni

Il Questore: “Nessun ordine imposto, solo un confronto sereno. La libertà di espressione è stata rispettata”

La bandiera palestinese su un balcone del Palazzo di Città di Bari

Una bandiera palestinese -archivio

BARI – Nessuna criticità, nessuna imposizione e oltre 300 operatori delle forze dell’ordine impiegati per garantire la sicurezza. La 4ª tappa del 108° Giro d’Italia, disputata il 13 maggio 2025, da Alberobello a Lecce, si è svolta senza incidenti grazie a un imponente dispositivo interforze predisposto dalla Questura di Bari, in coordinamento con il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Unico episodio che ha attirato attenzione mediatica è quanto accaduto a Putignano, dove, poco prima del passaggio della carovana, è stata rimossa una bandiera palestinese esposta da un balcone al sesto piano. Il fatto è stato inizialmente denunciato da un familiare dell’uomo, residente all’estero, attraverso un post pubblicato su una pagina Facebook, ma le verifiche condotte dalla Polizia hanno chiarito i contorni della vicenda.

Secondo quanto riferito dalla Questura, alcuni cittadini avevano segnalato un certo fermento legato alla presenza della bandiera. A quel punto, personale in servizio ha dialogato con il residente, invitandolo a valutare l’opportunità di ritirare temporaneamente il vessillo. L’uomo, in modo del tutto spontaneo e senza alcuna pressione, ha deciso di ripiegare la bandiera, riconoscendo la delicatezza della situazione.

Le forze dell’ordine hanno precisato che non è stato impartito alcun ordine formale e che l’uomo non è stato identificato né costretto. Contattato successivamente, ha confermato di non aver subito imposizioni, esprimendo solo dispiacere per il malinteso.

La Questura ha inoltre ribadito il proprio atteggiamento imparziale e rispettoso della libertà di espressione, sottolineando che ad Alberobello, in occasione della partenza della tappa, attivisti pacifisti hanno esposto liberamente striscioni e bandiere a sostegno del popolo palestinese e contro il conflitto a Gaza, senza alcuna interferenza da parte delle forze dell’ordine.

Un bilancio che restituisce un quadro di sicurezza garantita e libertà tutelate, anche in un contesto ad alta visibilità come quello della corsa rosa.

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