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Bari
15 Aprile 2025 - 09:30
La droga sequestrata dalla Guardia di Finanza di Bari
BARI – Si stringe il cerchio attorno al clan mafioso Misceo, con un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bari che ha portato all’esecuzione di misure cautelari personali nei confronti di 8 persone, alcune delle quali già detenute per altri reati. Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, rappresenta una nuova tappa nella lotta alla criminalità organizzata che agisce nel cuore della provincia barese.
L’azione investigativa, frutto del lavoro del GICO del Nucleo PEF di Bari, si inserisce nel quadro di un’inchiesta più ampia che ha già portato, il 1 aprile 2025, all’arresto di 22 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e tentato omicidio, tutti aggravati dal metodo mafioso.
Gli arrestati di oggi sono gravemente indiziati di traffico e detenzione di droga, secondo quanto emerso nella fase delle indagini preliminari. Gli investigatori hanno ricostruito il presunto coinvolgimento grazie a intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, testimonianze di collaboratori di giustizia ritenuti credibili, riprese video, pedinamenti e arresti con sequestri di droga che confermano le conversazioni intercettate. Tutti gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al GIP.
Il sodalizio, secondo la ricostruzione della DDA, avrebbe la sua base operativa a Noicattaro, ma diramazioni nei comuni di Gioia del Colle, Triggiano, Capurso, Fasano e nella stessa Bari. Il comando sarebbe attualmente esercitato dal carcere di Napoli-Secondigliano, dove risiede la presunta regia decisionale.
Le indagini hanno svelato un sistema di spaccio strutturato in più modalità. Da una parte, veri e propri “punti vendita” aperti 24 ore su 24 nel centro storico di Noicattaro, con consegne effettuate attraverso il classico calo dei cestini dai balconi. Dall’altra, un sistema a chiamata, particolarmente attivo di notte e nei luoghi della movida barese, con consegne a domicilio.
I componenti della rete utilizzavano un linguaggio in codice per nascondere il contenuto delle conversazioni: “bob” indicava la marijuana, “giubbotto della Versace” o “filo spinato” la cocaina, “limoni” l’hashish, mentre con la frase “il Papa che arriva da Roma” si segnalava l’arrivo di un carico di grande valore. Il denaro era camuffato con il termine “documenti”.
Durante le operazioni, le Fiamme Gialle hanno sequestrato 5 chili di cocaina, 16 chili di hashish e 21 chili di marijuana, oltre a 1 pistola con caricatore e 22 proiettili. Sono stati arrestati 7 corrieri della droga in flagranza e individuati 5 depositi (“cupe”) adibiti allo stoccaggio e alla preparazione dello stupefacente destinato alla vendita.
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