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Bari
02 Aprile 2025 - 08:57
Carabinieri
BARI - Un inseguimento ad alta tensione terminato con colpi d’arma da fuoco sparati contro una pattuglia dei Carabinieri. È questo il bilancio del drammatico episodio accaduto due giorni fa a Bari, dove ignoti hanno forzato un posto di blocco, speronato l’auto dei militari e aperto il fuoco nel tentativo di fuggire all’arresto.
A intervenire pubblicamente sulla vicenda è stato Nicola Magno, segretario regionale di UNARMA Puglia, il sindacato dei Carabinieri, che ha espresso preoccupazione per l’escalation di violenza contro le forze dell’ordine e chiesto misure immediate a tutela del personale impiegato nei servizi di controllo del territorio.
“Solo per un miracolo non ci sono stati feriti tra i carabinieri”, ha dichiarato Magno. “L’episodio dimostra ancora una volta quanto sia diventato pericoloso svolgere il proprio dovere. Chi delinque ormai agisce senza alcun timore delle conseguenze o del rispetto per lo Stato”.
Il rappresentante sindacale ha posto l’accento su una questione critica legata alla dotazione dei mezzi: “Se quella sera, invece di un’auto del Nucleo Radiomobile, ci fosse stata una pattuglia di Stazione, sprovvista di veicolo blindato, oggi potremmo trovarci a piangere colleghi caduti”, ha sottolineato con amarezza.
Nel suo appello, Magno ha chiesto al Governo di intervenire con urgenza sul Disegno di Legge Sicurezza, non solo per inasprire le pene per chi aggredisce le forze dell’ordine, ma anche per potenziare gli strumenti di protezione per tutti i reparti, senza distinzione tra nuclei operativi e stazioni territoriali.
“I carabinieri delle Stazioni sono in prima linea ogni giorno, al pari di chi opera nei reparti speciali. Non possono continuare a lavorare in condizioni di inferiorità e vulnerabilità”, ha aggiunto.
L’episodio di Bari si inserisce in una lunga scia di aggressioni e minacce che negli ultimi mesi hanno visto coinvolte le forze dell’ordine in tutta Italia, spesso impegnate in operazioni di controllo in contesti sempre più ostili e ad alto rischio.
UNARMA chiede una risposta concreta, invocando maggiore attenzione istituzionale e risorse adeguate per garantire la sicurezza di chi ogni giorno indossa la divisa per tutelare quella dei cittadini. “Non basta ringraziare i militari a parole. È tempo di passare ai fatti”, ha concluso Magno.
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