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Lecce

Ruffano, si dimette il sindaco Antonio Rocco Cavallo: era stato arrestato nell'inchiesta su appalti e tangenti

Le dimissioni presentate dal carcere e protocollate in Comune. L’ex primo cittadino coinvolto nell’inchiesta della Guardia di Finanza in diversi Comuni salentini

Antonio Rocco Cavallo

Antonio Rocco Cavallo

RUFFANO – Antonio Rocco Cavallo, sindaco di Ruffano fino alla scorsa settimana, ha rassegnato ufficialmente le dimissioni dalla carica. Il provvedimento è stato firmato questa mattina dal carcere, dove l’ex primo cittadino è detenuto dopo l’arresto avvenuto nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza, e trasmesso al Comune attraverso i suoi avvocati, Luigi Corvaglia e Giancarlo Sparascio, che hanno ricevuto apposita delega.

Le dimissioni arrivano a pochi giorni dal terremoto giudiziario che ha travolto tre amministrazioni salentine e acceso i riflettori su un presunto sistema di accordi illeciti per la gestione degli appalti pubblici. Secondo gli inquirenti, il meccanismo prevedeva scambi di favori tra imprenditori, amministratori locali e tecnici comunali, finalizzati all’aggiudicazione pilotata di opere e forniture pubbliche.

Oltre a Cavallo, l’inchiesta ha portato all’arresto del sindaco di Sanarica, Salvatore Sales, e del sindaco di Maglie, Ernesto Toma, quest’ultimo posto ai domiciliari insieme al vice sindaco Marco Sticchi.

In seguito all’operazione condotta dalle Fiamme Gialle, la Prefettura di Lecce ha disposto la sospensione dalle funzioni per tutti gli amministratori coinvolti, come previsto dalla normativa vigente in caso di arresto per reati gravi contro la pubblica amministrazione.

Il gesto di Cavallo, che ha scelto di rinunciare formalmente alla guida del Comune, chiude un primo capitolo di una vicenda giudiziaria destinata a segnare profondamente la vita politica del territorio. Ora sarà compito del Prefetto valutare la nomina di un commissario prefettizio, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta e di eventuali nuove elezioni.

Intanto, l’attenzione resta alta anche su altri centri della provincia, con ulteriori accertamenti in corso da parte degli investigatori per verificare l’eventuale estensione del sistema corruttivo ad altri enti locali.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lecce, si concentra su una presunta rete di influenze illecite che avrebbe inquinato l’assegnazione di diversi appalti pubblici, con ipotesi di corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio.

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