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La vertenza

Leonardo Grottaglie, il "no" dei sindacati al Fondo Arabo PIF

Fim, Fiom e Uilm: «Il rischio è quello di una operazione esclusivamente finanziaria, che potrebbe portare ad una graduale delocalizzazione»

I lavoratori di Leonardo Grottaglie

I lavoratori di Leonardo Grottaglie

«Continuiamo a ritenere che la strategia di rilancio della Divisione non può avvenire con un fondo governativo estero, che potrebbe rivelarsi esclusivamente come un'operazione finanziaria, ma che poi in realtà potrebbe implicare la perdita di know how tecnologico ed industriale, con una graduale delocalizzazione».

Così, tramite una nota, la RSU Leonardo Aerostrutture Grottaglie Fim, Fiom e Uilm dice "no" al possibile approdo in Puglia degli investitori del Public Investment Fund PIF, il Fondo Sovrano dell'Arabia Saudita.

Questo, mentre il Comune di Grottaglie si appresta a riconvocare il Tavolo Territoriale Permanente.

La nota dei sindacati

"Nella giornata di ieri, la Direzione HR di Sito ha informato la RSU Leonardo Grottaglie sull’estensione della formazione retribuita rivolta ai lavoratori impattati dal vuoto lavoro. Tale formazione, iniziata nel mese di Gennaio, che in sede di incontro nazionale prevedeva la conclusione il giorno 14 marzo, verrà perciò prorogata per tutto il mese di aprile e prima del termine l’azienda valuterà un’ulteriore proroga. Pur consapevole che lo strumento della formazione non impatta negativamente sul salario dei lavoratori, rimaniamo critici circa la gestione e la programmazione dello strumento stesso. Non è ammissibile che un’azienda come la Leonardo SpA, continui a gestire il “vuoto lavoro” con una programmazione mensile.

Come sosteniamo da tempo, l’unica formazione utile ai lavoratori di Grottaglie sarebbe quella finalizzata all’acquisizione di nuove competenze legate alla reale diversificazione produttiva. Inoltre, restiamo ancora in attesa di conoscere il piano produttivo per l’anno 2025, a valle dell’ormai formalizzazione del piano Z62 da parte della committente Boeing e quindi discutere dei probabili carichi di lavoro legati alle “nuove iniziative”.

Alla luce della presentazione del piano industriale della Leonardo lo scorso 11 Marzo, e così come riportato nel comunicato nazionale delle Segreterie FIM FIOM UILM, permangono forti preoccupazioni da parte delle lavoratrici e lavoratori del sito di Grottaglie, circa i risvolti per la Divisione ed il sito. Continuiamo a sostenere che la strategia di rilancio della divisione non può avvenire con un fondo governativo estero, che potrebbe rivelarsi esclusivamente come un’operazione finanziaria, ma che poi in realtà potrebbe implicare la perdita di know-how tecnologico ed industriale, con una graduale delocalizzazione.

Inoltre, vista l’esponenziale crescita di business in cui l’azienda opera, ed alla luce del nuovo piano di riassetto Europeo, crediamo che la Leonardo abbia tutte le possibilità di agire autonomamente trovando la soluzione all’interno del proprio perimetro, confermando la Divisione all’interno della One Company.

La RSU del sito di Grottaglie non rimarrà ferma ad attendere gli eventi e le scadenze di discutibili “TimeLine”, pertanto nelle prossime settimane attraverso il coinvolgimento delle Istituzioni locali e Regionali, cercheremo un’interlocuzione con i ministeri competenti, per avviare una discussione ed impedire la svendita di un asset strategico come quello della Divisione Aerostrutture che danneggerebbe un territorio e tutto il Mezzogiorno del Paese. Infine, la Rsu ritiene necessario programmare un incontro urgente con i vertici della Divisione Aerostrutture per ridiscutere l’accordo del 24 Luglio, in quanto legato al vecchio piano produttivo Z61, e la gestione degli spazi che inevitabilmente è legata alla diversificazione produttiva".

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