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L'analisi
24 Febbraio 2025 - 16:59
Vincenzo Boccadamo (Uil): «Necessario un piano di assunzioni»
Taranto, un tempo fulcro dell’industria della Difesa, oggi vede assottigliarsi il suo patrimonio di competenze e posti di lavoro. Il drastico calo della forza lavoro civile nel Ministero della Difesa non è solo una questione numerica e si inserisce nel momento negativo che investe l'intero tessuto economico e sociale della città. L’Arsenale Militare, che fino a pochi decenni fa contava 1.400 dipendenti, oggi ne registra appena 800. Stessa sorte per il Comando Stazione Navale Mar Grande, passato da 540 a 340 unità. Una riduzione complessiva del 40% che, secondo la Uilpa di Taranto, rischia di compromettere non solo l'efficienza operativa degli enti militari, ma anche il futuro occupazionale di un territorio già segnato da una lunga crisi industriale.
«La situazione è diventata insostenibile» dichiara Vincenzo Boccadamo, segretario aziendale e coordinatore Rsu Uilpa Maristanav Taranto. «Parliamo di una desertificazione silenziosa che sta prosciugando le nostre officine e i nostri uffici. Ogni pensionamento si traduce in una perdita di competenze difficilmente recuperabile, mentre i concorsi pubblici, rari e mal distribuiti territorialmente, non bastano a colmare il vuoto». Il sindacato punta il dito anche contro la scelta, rivelatasi inefficace, di estendere la permanenza in servizio oltre i 67 anni. «Doveva essere un'opportunità per il passaggio di consegne generazionale, ma si è trasformata in un vicolo cieco. I dipendenti più esperti lasciano il servizio senza che vi sia stato un reale trasferimento di know how, mentre le nuove assunzioni si fanno attendere anni».
Il confronto con altri paesi europei è impietoso, dice la Uilpa: mentre l’Italia conta appena 11.600 civili nella Difesa, la Germania ne impiega 50.000, la Francia 62.500, il Regno Unito 58.300 e la Spagna 51.000. Un’anomalia che, secondo Boccadamo, non è più giustificabile, soprattutto alla luce dell’attuale instabilità geopolitica: «In un contesto internazionale sempre più fragile, ridurre il personale civile significa compromettere la capacità operativa delle nostre Forze Armate e aumentare il ricorso alle esternalizzazioni, con costi pubblici fuori controllo». La UILPA chiede un piano straordinario di assunzioni, che garantisca il ricambio generazionale e la salvaguardia delle competenze tecniche, evitando che un intero settore cada nell’oblio. «Questa potrebbe essere l'ultima opportunità per rilanciare un comparto strategico per il Paese e per Taranto. Non coglierla sarebbe un errore imperdonabile».
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