Così Nave Trieste "conquista" il Golfo di Taranto. Le foto

Un gigante che si muove al largo della città: Nave Trieste, la più grande unità mai costruita per la Marina Militare dalla cantieristica nazionale dal dopoguerra a oggi, ha avviato lo scorso 3 febbraio il "Tirocinio Elementare", o "Tir.Ele.", nelle acque del Golfo di Taranto, sotto la guida del personale istruttore del Centro Addestramento Aeronavale della Marina.

Come si legge sul Notiziario della Marina, a firma di Ernesto Dicosolo, il Tir.Ele. avrà la durata di sei settimane e rappresenta una fase addestrativa considerata "imprescindibile", oltre che pianificata tenendo conto delle peculiarità operative e della versatilità d'impiego del Trieste, una Unità Anfibia Multiruolo o LHD - Landing Helicopter Dock.

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In questa fase l'equipaggio dovrà mettere in campo il know-how acquisito nei corsi di specializzazione oltre che "approfondire" la conoscenza dei sistemi e degli impianti di bordo. Le attività addestrative comprenderanno, tra le altre, la "condotta dell'unità in acque costiere, anche in condizioni di scarsa visibilità", manovre marinaresche, le procedure e gestione di eventi del cosiddetto controllo del danno, difesa da minacce multiple e gestione di emergenze sanitarie.

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Previsto anche modulo Anfibio, che vedrà il coinvolgimento delle Forze da Sbarco della Brigata Marina San Marco, che simulerà un "teatro complesso". Il ruolo principale di Nave Trieste è infatti proprio quello di Unità Anfibia Multiruolo, una piattaforma progettata per supportare operazioni di sbarco e proiezione di forza dal mare e sul mare in aree di crisi. Con un bacino allagabile interno, la Nave è in grado di operare come una vera e propria base mobile per operazioni di sbarco ed è l'ammiraglia dell'Amphibious Task Group che insieme al Carrier Strike Group compone l'Expeditionary Task Force, la parte operativa della squadra navale italiana.

(Foto dal sito della Marina Militare Italiana)