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Il caso

BDS... e il tarantino Barnaba fa parlare di sé a Sanremo

Polemiche per la maglia indossata dal direttore d'orchestra che ha diretto il duo Brancale-Amoroso. Slogan anti israeliano o imprecazione tarantina? Il maestro svela il mistero...

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Fabio Barnaba con la discussa maglietta a Sanremo

Più che l’esibizione di Serena Brancale e Alessandra Amoroso a far parlare di sé è la performance del direttore d’orchestra Fabio Barnaba. Il musicista tarantino, che ha diretto le due cantanti pugliesi nella serata delle cover al Festival di Sanremo, ha infatti sfoggiato sotto la giacca una t-shirt con un acronimo che ha sollevato un vespaio di polemiche: BDS.

Secondo una interpretazione, di marca tutta politica, quelle tre iniziali farebbero riferimento ad una campagna internazionale contro Israele. Le tre lettere sarebbero infatti le iniziali di Boicottaggio-Disinvestimento-Sanzioni (in inglese: Boycott, Divestment and Sanctions), slogan in uso ad un movimento globale filopalestinese. Una campagna in verità nata nel 2005, quindi molto prima dell’attuale conflitto che si sta consumando su Gaza.

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Quindi, secondo questa lettura, certamente plausibile, Barnaba avrebbe voluto lanciare, sul palco dell’Ariston, il suo appello a sostegno della causa palestinese.

Ma a quella maglietta si potrebbe anche attribuire un altro significato. BDS, infatti, è anche l’acronimo che sintetizza una tipica espressione di stizza tutta tarantina. Una colorita imprecazione a Taranto molto diffusa che con quelle tre lettere iniziali viene spesso rappresentata anche sui social. E se Barnaba avesse voluto marcare la sua tarantinità, stretto tra una cantante leccese e una barese? Insomma: Da slogan anti-israeliano a confine folcloristico tra Lecce, Taranto e Bari. A svelare il mistero è lo stesso maestro che sui social spiega: «Mi hanno chiesto cosa significa BDS. Questa la mia spiegazione: È un motto per dire “sangue sudore e lacrime” in tarantino, è un acronimo che rappresenta i sacrifici che i musicisti fanno per esprimere la loro arte. Ho voluto portare anche un pò di Taranto sul palco visto che c’erano Bari e Lecce! Tutte e tre unite in un unico abbraccio! Letteralmente in dialetto significa “butt d’ sang” w la nostra Puglia!». Con tanti saluti a chi ha voluto politicizzare, da una parte e dall'altra una divertita esaltazione del folclore tarantino.

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