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Bari
04 Febbraio 2025 - 16:51
Una culla termica - archivio
BARI - La chiamata di emergenza che avrebbe dovuto attivarsi alla deposizione del neonato nella culla termica della chiesa San Giovanni Battista di Bari non è mai partita. Il piccolo, di appena venti giorni, sarebbe stato lasciato ancora in vita, ma la mattina del 2 gennaio è stato ritrovato senza vita.
Le verifiche condotte dagli investigatori hanno accertato che il sistema di allarme collegato alla culla non ha funzionato. Per questo motivo, la Procura ha aperto un’indagine per abbandono di minore contro ignoti e per omicidio colposo nei confronti di don Antonio Ruccia, parroco della chiesa, e del tecnico Vincenzo Nanocchio, che nel 2014 aveva installato il dispositivo e lo scorso 14 dicembre aveva sostituito l’alimentatore dopo alcuni blackout.
Il sacerdote aveva dichiarato fin dall’inizio di non aver mai ricevuto la telefonata che avrebbe dovuto avvisarlo della presenza del bambino. Una circostanza confermata dagli accertamenti della Squadra Mobile di Bari, coordinati dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis e dalla pm Angela Morea. Dall’analisi dei tabulati telefonici è emerso che la chiamata non è mai partita, probabilmente a causa di un guasto nei sensori della culla.
Le verifiche sulle apparecchiature del locale in cui si trovava la culla hanno evidenziato diverse criticità. Il primo problema riguarda il materassino della culla, i cui sensori di peso non risultano perfettamente funzionanti. Questo avrebbe impedito l’attivazione automatica della chiamata al parroco.
Un altro malfunzionamento ha interessato il sistema di climatizzazione della stanza: invece di emettere aria calda, il dispositivo avrebbe diffuso aria fredda, probabilmente a causa di una perdita di gas. L’autopsia ha confermato che il neonato è deceduto per ipotermia.
Gli inquirenti attendono ora il rapporto definitivo dei consulenti nominati dalla Procura, che dovrà chiarire l’origine e la dinamica dei guasti. La relazione sarà depositata entro venerdì e potrebbe fornire elementi chiave per il proseguimento dell’inchiesta.
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