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Il polo aeronautico
16 Gennaio 2025 - 14:02
Leonardo "guarda" a Brindisi, la preoccupazione di Grottaglie
«Siamo profondamente preoccupati per il futuro del polo aeronautico di Grottaglie, in seguito all’annuncio dell’investimento di Radia a Brindisi e alla decisione di Leonardo di spostare parte dei suoi investimenti dalla storica sede di Grottaglie a quella di Brindisi. Questa scelta potrebbe segnare un ulteriore indebolimento del nostro territorio, già messo a dura prova dalle difficoltà economiche degli ultimi anni». Sono Giuseppina Cassese e Vito Rossini, rappresentanti di Movimento Cinquestelle e Grottaglie Rinasce, ad esternare la nuova preoccupazione che riguarda l'importante stabilimento produttivo della provincia ionica.
«Il trasferimento delle risorse e delle attività legate al progetto WindRunner potrebbe compromettere la crescita di Grottaglie, con il rischio di perdita di posti di lavoro e un futuro incerto per il nostro distretto produttivo. Sebbene l’investimento di Leonardo a Brindisi rappresenti una spinta per l’industria aeronautica in quella zona, temiamo che questa decisione possa ridurre la competitività di Grottaglie, che ha sempre beneficiato della sua posizione strategica e delle infrastrutture dedicate alla produzione aerospaziale» evidenziano Cassese e Rossini.
«E’ necessario creare sinergie, non antagonismi, tra Grottaglie e Brindisi» continuano «con l’obiettivo di costruire insieme un grande polo tecnologico che unisca i punti di forza di entrambe le città nel settore dei materiali e delle strutture aeronautiche. Solo attraverso un’azione coordinata possiamo garantire un futuro solido e competitivo per l’intera industria aeronautica della nostra regione».
Il colosso aeronautico statunitense Radia è in procinto di siglare un Memorandum of Understanding con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, un accordo che potrebbe aprire la strada a un investimento di 1,5 miliardi di euro per la realizzazione di uno stabilimento nell’area di Brindisi destinato proprio alla produzione del WindRunner, il più grande aereo cargo mai progettato, capace di trasportare pale eoliche di oltre 105 metri di lunghezza.
Ad un altro gigante americano, Boeing, sono legate a doppio filo le ansie sullo stabilimento grottagliese di Leonardo. Come scrive Ilaria Conti su Agi.it, «il costruttore statunitense ha consegnato solo 348 aerei nel 2024, con una produzione interrotta da numerosi problemi di qualità e da uno sciopero di oltre 50 giorni che ha paralizzato diverse fabbriche cruciali. Si tratta di un risultato nettamente inferiore ai 766 aerei consegnati dalla rivale europea Airbus, che è risultata leggermente al di sotto delle proprie previsioni "in un contesto complesso"».
Agi ricorda che «quasi 33.000 lavoratori della Boeing nella sua base di Seattle (nord-ovest) hanno scioperato dal 13 settembre, nell'ambito delle trattative per un nuovo accordo sociale che è stato infine ratificato il 4 novembre. Ma la produzione negli stabilimenti di Renton (737) e di Everett (777, 777X e 767) è ripresa solo a metà dicembre. Secondo i dati pubblicati sul sito web della Boeing, nel corso dell'anno il costruttore ha consegnato 265 esemplari della famiglia 737 - di cui 260 della serie MAX, l'aereo più venduto - oltre a 51 787 Dreamliner, diciotto 767 cargo e quattordici 777 wide-body. Nel 2023, già tormentato da problemi di qualità, il Gruppo ha consegnato 528 aeromobili alle compagnie aeree. Si tratta del livello più alto dal 2018».
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