Leonardo, i timori dei lavoratori

Un timore serpeggia tra i lavoratori dello stabilimento Leonardo di Grottaglie, e si è manifestato nel corso del presidio tenutosi ieri mattina: il tentativo di “isolare” la fabbrica grottagliese. Una sorta di “punto zero” sulla vertenza Aerostrutture, fissato dai tre sindacati metalmeccanici Fim Fiom e Uilm insieme, in assemblea ai cancelli della fabbrica, può essere sintetizzato in tre momenti: i timori; il confronto; le preoccupazioni.

I timori sono relativi a generiche ipotesi di “scorporo aziendale” non ancora del tutto escluse, ma anche alla sensazione avuta di voler enucleare lo stabilimento di Grottaglie dalla Divisione Aerostrutture; al vuoto lavoro che potrebbe protrarsi per tutto il 2025; al ritorno della Cassa Integrazione, dopo il periodo di formazione; allo slittamento continuo della “diversificazione”.

Fim, Fiom e Uilm hanno annunciato di voler lasciare comunque aperto il “confronto” diretto con l’azienda, già da subito tenendo ferme alcune posizioni: al momento, non è stato sottoscritto alcun accordo di formazione; non saranno sottoscritti ulteriori accordi, se non coerenti con le precedenti intese; qualsiasi soluzione contingente possa essere discussa e raggiunta deve tenere conto anche dei Lavoratori dell’indotto; e comunque tutto rimane subordinato alle condivisione di un valido “piano industriale”, almeno di breve e medio termine.

Evidente la preoccupazione degli operai, mentre qualcuno ha suggerito di tenere le prossime assemblee nelle aule consigliari dei Comuni di Grottaglie e Monteiasi. I sindacati hanno rivolto un appello alla Regione, perché segua attentamente la vertenza. I prossimi appuntamenti sono da fissare a febbraio. I tre sindacalisti che hanno parlato sono stati per la Fim Giampiero Strusi, per la Fiom Pasquale Caniglia e per la Uilm Alessio Latartara.

«Lavoratori Leonardo appesi ad un filo»

L'allarme lanciato dal senatore Mario Turco (M5S)