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La sentenza

Ambiente svenduto, la Cassazione conferma: processo a Potenza

Inammissibile il ricorso di Codacons e Aidma

L'ex Ilva

L'ex Ilva ora Acciaierie d'Italia

Il processo Ambiente Svenduto si farà a Potenza. Lo ha confermato la Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dalle parti civili Codacons e Aidma. Le due associazioni avevano proposto ricorso contro la sentenza del del 13 settembre, con la quale la Corte di Assise di Appello di Taranto aveva annullato la sentenza di primo grado e aveva ordinato la trasmissione degli atti all'Autorità giudiziaria di Potenza. Di fatto un azzeramento del processo perché era stato rilevato che due giudici onorari tarantini figuravano tra parti civili nel processo.

«La Corte di Cassazione - spiega una nota della stessa Corte - ha ritenuto inoppugnabile la sentenza di appello dichiarativa dell'incompetenza senza pregiudizio della possibilità che la questione di competenza torni all'esame della Corte di legittimità in sede di risoluzione di conflitto o unitamente al merito della vicenda processuale».

Il processo di primo grado si era concluso il 31 maggio del 2021 con 26 condanne inflitte a vario titolo a dirigenti della fabbrica, manager e politici. Le condanne più gravi, a 22 anni e 20 anni di reclusione, erano state quelle per Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori dell'Ilva. Ora si ripartirà da zero, a Potenza.

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