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Svolta nelle indagini sull'agguato mortale: fermati due fratelli. La moglie della vittima ha sparato contro i killer

Le indagini dei carabinieri a Corato sono arrivate rapidamente al fermo dei presunti assassini

Carabinieri

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BARI - Dramma a Corato, in via Nicola Salvi, dove poco prima delle ore 19:00 di lunedì 16 dicembre 2024, Nicola Manzi, 50enne del posto, ha perso la vita durante una sparatoria. L’uomo è stato raggiunto da un colpo di arma lunga, rivelatosi fatale.

Nel conflitto a fuoco è rimasto gravemente ferito anche M.M., fratello della vittima, 41 anni, già sottoposto a un delicato intervento chirurgico presso un ospedale di Bari.

Carabinieri e polizia sul posto

Sul luogo del delitto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, affiancati dal Nucleo Investigativo e dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari. Contestualmente, ha operato anche personale del Commissariato di Polizia di Corato.

Le indagini, dirette sul posto dal magistrato di turno della Procura della Repubblica di Trani, hanno portato a una svolta nel giro di poche ore. Grazie alle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza e al supporto della polizia giudiziaria, sono stati identificati i presunti responsabili.

Tra i protagonisti della vicenda, spicca un dettaglio inquietante: B.M., moglie della vittima, 48 anni, avrebbe attivamente partecipato alla sparatoria. Secondo quanto emerso, la donna avrebbe raccolto la pistola del marito, sparando alcuni colpi contro gli autori dell’omicidio mentre li inseguiva.

Tre fermi nella notte

Nel corso della notte, il Pubblico Ministero ha emesso un decreto di fermo per i presunti autori dell’omicidio: P.S., 22 anni, e P.G., 18 anni, fratelli originari di Corato e già noti alle forze dell’ordine. Entrambi sono stati trasferiti presso la casa circondariale di Trani, con l’accusa di omicidio e porto illecito di arma comune da sparo.

Anche per B.M. è scattato il fermo. Nei suoi confronti l’accusa è di tentato omicidio e porto illecito di arma comune da sparo.

Indagini in corso

La ricostruzione della dinamica è stata resa possibile soprattutto grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che hanno documentato dettagli cruciali. Di minor rilievo, invece, le testimonianze raccolte sul posto.

Durante il sopralluogo, gli investigatori della Sezione Scientifica dell’Arma hanno repertato numerosi bossoli di diverso calibro, ma le armi utilizzate non sono state rinvenute.

Le indagini sono ancora in corso per accertare il movente e verificare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti. Gli elementi raccolti saranno sottoposti al vaglio del G.I.P., che deciderà sull’adozione delle misure cautelari nei confronti dei fermati.

Fase preliminare
Si ricorda che la vicenda è ancora nella fase delle indagini preliminari. Le presunte responsabilità degli indagati dovranno essere accertate in sede di giudizio, nel rispetto del principio del contraddittorio tra le parti.

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