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La vertenza
10 Novembre 2024 - 09:00
Raffaele Bagnardi
Leonardo S.p.A.: lunedì 11 novembre, scioperi contestuali e contemporanei in due Regioni e in quattro Comuni del Sud.
Al momento, nella vicenda della Divisione Aerostrutture della Leonardo, l'unica certezza è la data del "punto di non ritorno", fissata a marzo 2025. Cioè quando, subito dopo la proroga della Cassa Integrazione Ordinaria, sarà presentato l'aggiornamento del Piano Industriale. Entro quella data, si dovrà giocare una importante "partita" non solo imprenditoriale, ma anche politica e per di più in chiave esclusivamente 'meridionale", poiché le situazioni congiunturali riguardano i quattro siti operativi di Foggia e di Grottaglie, in Puglia; di Pomigliano e di Nola, in Campania. Così saranno messi in discussione i singoli destini di circa 4.000 lavoratori, di cui oltre 1.300 dipendenti a Grottaglie, senza contare la poco tutelata occupazione dell'indotto.
In questi frangenti, Cingolani, pochi giorni fa sulla stampa nazionale, ha dato sue precise indicazioni in merito: le attuali prospettive del mercato aeronautico non garantiscono più il mantenimento dell'utile economico per la Divisione; occorre quindi elaborare una trasformazione ed evoluzione industriale del business; talché il gruppo sta valutando con i propri advisor un nuovo scenario delle attività, ipotizzando il possibile scorporo del ramo d'azienda (carve out).
Nello Stabilimento Leonardo di Grottaglie, gli evidenti segnali negativi di criticità sul Programma Boeing 787 (commessa Z61) erano già arrivati da lungo tempo, finché, nel biennio 2021/2022, si è avuto il crollo improvviso e drastico dei carichi di lavoro assegnati al personale (il 77% in meno rispetto al biennio 2019/2020).
Le Istituzioni aprano subito i tavoli di confronto, perchè la discussione non sia portata lontano dai lavoratori e dai territori
Da allora le spiegazioni e le notizie, le smentite e le promesse si sono susseguite in un convulso turbinio di dichiarazioni contrastanti e di variegate proposte di diversificazione produttiva. E tuttavia, a fronte della cronaca e degli accadimenti, forse non c'è mai stata piena chiarezza d'intenti e anche sono mancate talune partecipazioni di "personaggi ufficiali", per dare maggior pregnanza alla causa. Fatta salva la presenza del Sindacato, la cui azione tenace e incisiva si è sempre distinta, se pure fra tante difficoltà e scarsi sostegni. Ebbene, dopo questo estenuante e spesso contorto percorso, la Vertenza della Divisione Aerostrutture - ripeto: una questione in tutto e per tutto "meridionale" - riceve adesso dalla Leonardo la lapidaria comunicazione di «carve out», tagliare; quasi a liberarsi del problema, senza volerlo affrontare e risolvere nella logica della «one company».
Ora, io non so cosa possa effettivamente comportare nei fatti l'applicazione dell'annunciata formula tecnica e organizzativa del «carve out». Spero però che nel residuo periodo di tempo, rimasto da oggi (10/11/24) a marzo 2025, le istituzioni e la politica aprano addirittura "quattro" tavoli coordinati di confronto e di trasparenza con la Leonardo, piazzandoli proprio nei Comuni di Pomigliano, di Nola, di Foggia e di Grottaglie. Questo perché il dialogo e la trattativa non siano portati lontano dai lavoratori, dai luoghi di appartenenza sociale e dal precipuo interesse pubblico dei territori, per rispetto degli Accordi e dei Contratti di Programma sottoscritti e per gli obblighi derivanti dai finanziamenti ricevuti
Raffaele Bagnardi,
ex Sindaco di Grottaglie
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