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Cinema

Il Festival di Cefalù premia il film su Francesco Vaccaro

"Il guerriero di Taranto" diretto da Antonino Macaluso

Francesco Vaccaro

Francesco Vaccaro, scomparso il 29 maggio del 2019 all'età di 20 anni

La storia di un ragazzo diventato un simbolo. Ma che prima di tutto era un giovane uomo forte, coraggioso. E amato.

La giuria del Festival del Cinema di Cefalù ha assegnato il prestigioso "Premio Mediterraneo Speranza" al regista Antonino Macaluso per il suo cortometraggio Il Guerriero di Taranto, dedicato alla straordinaria vita di Francesco Vaccaro.

Francesco, scomparso a soli vent'anni per una grave malattia autoimmune, l'anemia emolitica autoimmune, ha rappresentato una figura simbolica di resilienza e speranza per la sua città natale, Taranto, e in particolare per il quartiere Tamburi, uno dei luoghi più colpiti dall'inquinamento industriale.

Francesco Vaccaro è stato molto più che un giovane combattente contro la malattia: era un vero e proprio simbolo della lotta ambientale, un "Guerriero di Taranto" che non si è mai arreso di fronte alla sofferenza. Nonostante le difficoltà legate alla malattia che lo affliggeva da anni, Francesco ha continuato a documentare la sua vita attraverso dirette sui social media, sensibilizzando l'opinione pubblica e i politici sulla situazione ambientale tarantina.

Con la sua macchina fotografica sempre a portata di mano, il suo sorriso contagioso ed una fede incrollabile, Francesco è riuscito a unire una comunità troppo spesso divisa, e a lasciare un segno indelebile.

Il regista Antonino Macaluso 

Nel conferire il Premio Mediterraneo Speranza, la Giuria ha voluto riconoscere il contributo del regista Antonino Macaluso nel raccontare la storia di Francesco. Il Guerriero di Taranto, ha sottolineato la Giuria, è "un'opera intensa e toccante", Macaluso "riesce a catturare l'essenza di un giovane che, nonostante le avversità di una malattia autoimmune, è diventato un simbolo di resilienza e di lotta per la giustizia ambientale nella sua città natale".

Nel cortometraggio viene ricordata la capacità di creare un legame autentico con il pubblico attraverso le dirette social di Francesco, rendendo visibile il suo spirito indomito e la sua straordinaria capacità di mobilitare l'opinione pubblica su questioni di rilevanza cruciale. La Giuria ha inoltre sottolineato come il film abbia saputo mostrare la forza interiore di Francesco, il suo motto "Arrendersi? Mai!" e la sua incrollabile determinazione, che lo ha portato a completare gli studi nonostante fosse costretto in un letto d'ospedale.

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