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«Ora è il M5S a tenere in piedi Melucci»

Maggioranza senza numeri, il Pd accusa il consigliere dei Cinquestelle che resta in aula a garantire il numero legale

Ancora un passo falso della maggioranza del sindaco Rinaldo Melucci. Nel consiglio comunale di lunedì 27 maggio, già al momento dell'appello erano tre i consiglieri assenti della maggioranza: lo stesso sindaco e i consiglieri Massimiliano Stellato e Carmen Casula, di Italia Viva. All'ordine del giorno vi era la variazione di bilancio sugli 800mila euro destinati dalla Regione al nuovo Comitato per i Giochi del Mediterraneo: un provvedimento approvato proprio grazie alla presenza dei consiglieri di minoranza. Subito dopo, però, proprio a rimarcare la fragilità della maggioranza, i consiglieri di opposizione hanno abbandonato l'aula. Tutti tranne Mario Odone del Movimento Cinquestelle. Quanto basta per scatenare una nuova polemica, questa volta indirizzata proprio verso il consigliere pentastellato e il M5S.

Furibonda la reazione dei consiglieri del Pd, Lucio Lonoce ed Enzo Di Gregorio, e di Luca Contrario ("Una strada diversa"): «In un mondo ideale, dopo l’ennesima figuraccia davanti alla città, donne e uomini che occupano le poltrone dell'amministrazione comunale, dovrebbero dare un segnale all’insegna della dignità. Dovrebbero avere un moto di orgoglio e di rispetto verso i tarantini, prendere atto dell’ennesimo fallimento e trarre le dovute conclusioni. Qualche spiegazione dovrebbe darla agli elettori il Movimento 5 Stelle, visto che il Consigliere di riferimento da tempo ha un atteggiamento ambiguo e nel Consiglio comunale in questione ha mantenuto inspiegabilmente il numero legale che la maggioranza da sola non era in grado di garantire».
 «Infatti - spiegano i tre consiglieri - il  Consiglio comunale, che si è tenuto lunedì 27 maggio, è precipitato all'inattività per mancanza dei numeri anche grazie alla assenza del sindaco. Prima che il Sindaco e la sua maggioranza tornino a piagnucolare, denunciando le opposizioni brutte e cattive che osano comportarsi da opposizioni e non si inchinano davanti ai regnanti, chiediamo una presa d’atto: avete fallito. Siete uniti solo da interessi personali, la città non vi interessa. Ecco perché i numeri ci sono magicamente negli appuntamenti a rischio  caduta, ma vengono meno quando serve amministrare la città».

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