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Il caso

Consiglio flop: Melucci attacca, il Pd risponde

Manca il numero legale, seduta consiliare sciolta ed è polemica

Rinaldo Melucci

Rinaldo Melucci

Quindici consiglieri di maggioranza presenti su diciotto e alla votazione del primo punto all'ordine del giorno la minoranza esce dall'aula facendo mancare il numero legale. È la fotografia della seduta consiliare del 20 maggio. Quanto basta per scatenare la polemica con il sindaco Rinaldo Melucci che accusa l'opposizione e il Pd, con la segretaria provinciale Anna Filippetti che restituisce le accuse al mittente.

Melucci, come detto, se la prende con l'opposizione: «Una scelta che va solo ed esclusivamente contro gli interessi della città. È quanto posto in essere dall’opposizione nel corso della odierna seduta del Consiglio Comunale di Taranto nel momento in cui si doveva passare al voto per la variazione tra capitoli di spesa. La censurabile decisione di uscire dall’aula facendo venir meno il numero legale ha di fatto bloccato non solo l’indizione della gara relativa alla gestione dei canili di proprietà comunale ed interventi di bonifica di discariche, ma anche l’erogazione della Regione Puglia a favore del Comune di Taranto di un contributo pari ad 800mila euro da destinare al Comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo. Per ironia della sorte, il “blocco” di questi fondi fa risaltare un’evidente contraddizione che vede andare “controcorrente”, da un lato, gli esponenti del centrosinistra, e quindi vicini politicamente al presidente della Regione Emiliano, che aveva dato l’ok allo stanziamento di 800mila euro, e, dall’altro, i rappresentanti del centrodestra, che a livello governativo sta gestendo le attività per consentire lo svolgimento dei Giochi nel capoluogo ionico. Un ostruzionismo fuori luogo di cui ne paga le conseguenze solo la città di Taranto. L’auspicio è che la prossima seduta del Consiglio sugli stessi temi, in seconda convocazione, possa far registrare un esito diverso».

Di parere diametralmente opposto, la segretaria del Pd: «Inconcepibile sì, l’atteggiamento della pseudo maggioranza del comune di Taranto che per approvare i provvedimenti del consiglio comunale si affida all’opposizione. Il sindaco deve essersi convinto che si può amministrare giocando con un piede in maggioranza e uno all’opposizione. Lo informiamo che così non è: si vincono le elezioni e si governa con una maggioranza se la si ha. Si può allargare la maggioranza quando si vuole, giocare sui trasformismi, sugli accordi sotto banco, ma quando non c’è più un progetto comune e l’interesse personale ha preso il sopravvento su quello della città, si finisce per fare figuracce negli appuntamenti amministrativi».

«Al limite del ridicolo, poi - incalza Filippetti - la ricerca di tenere gente in consiglio da parte di alcuni amministratori che dovrebbero capire che le amministrazioni non servono a garantire loro una rendita mensile ma a risolvere i problemi dei cittadini. A poco serve piagnucolare quando si è deciso di usare la politica come cera pongo e darle forma diversa alla bisogna, perché la politica per fortuna, così come la realtà, viene a bussare alla porta e allora non resta che prenderne atto».

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