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La polemica
14 Maggio 2024 - 14:31
Un momento della cerimonia che si è tenuta in via Acton
L' incontro tra Salvini e Melucci, per inaugurare il cantiere per il deposito mezzi delle Brt, ha finito per innescare la reazione polemica del Pd: «Ci chiediamo - attacca la segretaria provinciale Anna Filippetti - cosa aspetta il Sindaco di Taranto a dire alla città che la sua è una amministrazione di centrodestra, addirittura a trazione leghista. Quando Melucci nel 2021 fu sfiduciato dalla sua maggioranza, il primo a festeggiare sui social e a mezzo stampa fu Matteo Salvini mentre il Pd gli si stringeva attorno e lo riportava a palazzo di città. Oggi Melucci, che governa con movimenti civici e con numerose stampelle del centrodestra butta giù la maschera ed inaugura un’opera pubblica, le Brt, invitando come unico leader politico, il ministro Salvini».
«La Regione Puglia, guidata da Michele Emiliano e i parlamentari del Pd, in primis Ubaldo Pagano - ricorda Filippetti - hanno lavorato duramente per rendere possibile l’infrastruttura, ma lui invita solo il leader della Lega per dargli la scena in piena campagna elettorale per le elezioni europee. Melucci continua così a calpestare l’indicazione degli elettori che avevano relegato il centro destra e la Lega all’opposizione».
«Il Partito Democratico - conclude la segretaria provinciale - coglie l’occasione per ribadire la ferma intenzione di rimanere all’opposizione di questa maggioranza e di questa amministrazione che si prende gioco dei valori, della basilare grammatica politica e dei cittadini di Taranto. Cittadini che, chiamati alle urne solo una manciata di mesi fa, avevano scelto il centro sinistra e si ritrovano capeggiati da Lega, Italia Viva e Fratelli di Italia. A questo punto, vista la deriva presa, ci aspettiamo di vedere Melucci alla presentazione dell’ultimo libro del generale Vannacci».
Parole di profonda disapprovazione anche dal coordinamento di "Una strada diversa": «Oggi a Taranto si è celebrato pubblicamente ciò che era già intuibile, il ribaltone politico che ha sovvertito la volontà popolare dei tarantini, che a giugno 2022 avevano eletto un’Amministrazione Comunale di centrosinistra e adesso si ritrovano amministrati da un coacervo variegato, sostenuto dalla destra. Le foto di Assessori sorridenti accanto al Ministro Salvini, invitato dal Sindaco per l’inaugurazione della cantierizzazione delle BRT, suggellano un patto politico tra Melucci e la peggiore destra. Non c’è nemmeno il garbo di riconoscere che le BRT sono il frutto dell’impegno di altri Amministratori, in una stagione politico-amministrativa progressista e di fermento ormai lontana anni luce».
Sibillino anche il commento di Con, il movimento che fa riferimento a Michele Emiliano:
«Dopo il lavoro e la dedizione di molti anni, finalmente arriva il momento dell’avvio della fase di cantierizzazione del Deposito mezzi rotabili destinati alla rete B.R.T. ( Bus Rapid Transit ). Una svolta voluta e faticata, tanto che ci saremmo aspettati la presenza dei tanti che hanno contribuito a questo risultato: la Regione Puglia, i parlamentari che hanno dato forza alla richiesta di finanziamenti e che erano vicini a quella che allora era un’amministrazione di centro-sinistra e i dipendenti e tecnici che hanno lavorato per questo obiettivo».
«E invece - prosegue Francesco Falcone, coordinatore di Con - oltre al Sindaco Melucci e ai più che doverosi inviti a sua Eccellenza il Prefetto di Taranto e al Comandante del Comando Marittimo Sud, in questa inaugurazione spicca non solo la presenza politico-istituzionale del Vicepresidente del Consiglio, Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e segretario della Lega Matteo Salvini, ma anche di molti esponenti del suo partito politico. Lo stesso della candidatura alle elezioni Europee del Generale Vannacci, quello che desidererebbe classi separate per i bambini disabili nelle scuole italiane. Spicca dunque lo strano senso di coerenza politica, spicca la voluta virata a destra di questa amministrazione, spicca il rumoroso silenzio di quanti siedono in consiglio e si dicevano saldamente di centro-sinistra. Ma spicca soprattutto l’assenza di sincerità e il coraggio delle proprie scelte. Che l’acronimo BRT stia per Bel Ribaltone Tacito?».
Sul caso interviene anche l'ex assessore Mattia Giorno: «Abbiamo assistito alla parata del centro-destra a guida leghista che governa la nostra città. Non è solo il tradimento politico degli elettori di centro-sinistra ma anche l’uso strumentale di un evento storico come quello delle BRT dato in pasto a Salvini e la Lega per la campagna elettorale. Salvini di BRT non solo capisce ben poco, e lo dimostra il suo nuovo codice della strada che è in controtendenza rispetto a mobilità leggera e sostenibile, ma proprio non ha mai avuto nulla a che fare con questo finanziamento».
«Le BRT - ricorda Giorno - oggi esistono grazie al lavoro congiunto di Michele Emiliano, Paola De Micheli (all’epoca ministra dei trasporti), il prof. Giuseppe Catalano (prima MIT e ora Regione Puglia) e l’On. Ubaldo Pagano, oltre al lavoro che ho fatto insieme all’ex assessore Ubaldo Occhinegro. Nessuna di queste persone, nemmeno chi ha lavorato per salvare il finanziamento, è stata invitata. Questo è il sintomo dell’ingratitudine che arriva da un’amministrazione che è pronta a cambiare linea politica come bandierina al vento. Nelle foto di rito appaiono persone che fino a ieri pare frequentassero centri sociali e ora plaudono alla peggiore Lega, rinnegando valori e ideali. Diffidate da certi atteggiamenti».
«Taranto - afferma Giorno - merita rispetto. Così come lo meritano i suoi elettori e non sarà Salvini o gli altri di centro-destra che reggono questa maggioranza di nascosto a prendere in giro i cittadini. Le BRT sono finalmente partite e questa è una splendida notizia. Ciò che però ci preoccupa è che a fronte di quasi 4 mila posti auto da perdere nessuno del Comune sta facendo preparazione, sensibilizzazione ai cittadini o presentazione dei progetti esecutivi, dei quali non abbiamo traccia. È evidente che la gestione del più grande e impattante cantiere di Taranto sia allo sbando e di questo siamo molto preoccupati. Ma torneremo ad occuparcene fuori dai riflettori delle passerelle elettorali».
Indirizzata al ministro Salvini è invece la polemica dell’onorevole Rosa D’Amato, che insieme all’onorevole Angelo Bonelli ha tenuto a Taranto una iniziativa in vista delle elezioni europee. «Taranto - ha detto l’on. D’Amato è la mia città ma è soprattutto il luogo dove ecologia e giustizia sociale devono muoversi in sintonia, una volta per tutte, e con decisione. Taranto è il paradigma dello sfruttamento di Stato. Adesso, però, ci sono i presupposti perché sia il paradigma della riconversione europea. Ci sono i fondi del JTF, infatti, salvati dalla nefasta prospettiva di vederli andare in soccorso dell’ex Ilva. Anche se in soccorso del mostro che inquina ci va puntualmente il Governo Meloni. Salvini, in piena campagna elettorale (?!) è a Taranto per inaugurare un cantiere. Salvini fa passerella elettorale nei panni di ministro mentre il suo Governo non risponde alle sollecitazioni sul JTF, toglie fondi alle bonifiche per destinarli alla ex Ilva e decreta l’emarginazione del Sud con l’autonomia differenziata che divide l’Italia in due e fa del Sud un’area di serie B».
E sul Just Transition Fund: «Ci sono 800 milioni per l’intera provincia di Taranto ma i ministeri del Governo Meloni sono in ritardo: siamo ancora in attesa dei bandi».
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Testata: Buonasera
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