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La crisi del Siderurgico

Indotto Ilva, Aigi attacca: "Per ora solo parole"

La rabbia delle imprese

I mezzi delle aziende dell'indotto ex Ilva

I mezzi delle aziende dell'indotto ex Ilva

"Prendiamo atto delle dichiarazioni del Ministro delle Imprese Adolfo Urso il quale, riferendosi alla situazione di ex Ilva ha dichiarato che 'c'è un clima nuovo' e 'siamo sulla strada giusta'; anche se riteniamo che la strada indicata dal Ministro, probabilmente, non si incrocia con quella delle aziende dell'indotto". Non ci stanno le aziende dell'indotto siderurgico tarantino che si riconoscono nell'associazione Aigi. Come spiegano in una nota, infatti, la crisi del Siderurgico non è finita, e le imprese dell'appalto continuano a patirla. Pesantemente.

"Tante le interlocuzioni avviate a tutti i livelli ma siamo ancora in attesa della convocazione di un tavolo tecnico con il Governo al fine di poter risolvere l'intricata questione legata ai crediti pregressi. Non solo non abbiamo notizie al riguardo, ma non sono nemmeno state adottate  misure che possano congelare tutti gli adempimenti utili al fine della certificazione della regolarità fiscale e contributiva. Nonché la regolarizzazione del Durc, onde consentire alle imprese almeno di poter partecipare a gare d'appalto per iniziare una diversificazione aziendale che al contrario non sarebbe possibile in quanto adempimento indispensabile. Scadenze che le aziende non saranno nelle condizioni di poter rispettare compromettendo irrimediabilmente il loro stesso futuro".

Quello di Aigi è un 'allarme rosso': "Nel nostro Paese si investono giustamente tanti soldi per finanziare le Start Up. Ipotizzare che di converso vengano abbandonate al loro destino cento imprese è irricevibile, ma sta accadendo. Lo stesso dicasi per il promesso incontro con la terna commissariale che avrebbe dovuto tracciare la strada di una possibile ripartenza dello stabilimento. Le proposte ci sono e le imprese dell'indotto insieme ai propri lavoratori attendono ancora, forse invano". Ad ogni buon conto, non si potrà attendere a lungo. "Apprendiamo che nelle prossime ore è previsto un vertice ministeriale con i tecnici di Sace finalizzato a tracciare il percorso tecnico- burocratico inerente le passività vantate dalle nostre aziende. Aigi auspica, dunque, la convocazione di questo tanto atteso tavolo entro venerdì prossimo. Se ciò non avverrà  Aigi prenderà atto che sarà venuta a mancare ogni forma di interlocuzione istituzionale".

 

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