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Le nomine di Urso

Acciaierie d'Italia, ecco i due nuovi commissari

Affiancheranno Giancarlo Quaranta

Adolfo Urso

Adolfo Urso

Si completa la terna di commissari di Acciaierie d'Italia.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha firmato il decreto di nomina a commissari straordinari di AdI del professor Giovanni Fiori, esperto di corporate governance e internal auditing, e del professor Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, esperto di tematiche ambientali. La nomina di due ulteriori commissari era stata anticipata da Urso nei giorni scorsi ed arriva all'indomani della dichiarazione di stato di insolvenza di Acciaierie, sancita dal tribunale di Milano.

I due nuovi commissari affiancheranno Giancarlo Quaranta, già in carica,  nell'amministrazione straordinaria.

«Questo Governo procede in maniera spedita e con elevato senso di responsabilità sul fronte ex Ilva. Lo dimostra, tra l'altro, la  nomina a commissari straordinari di Adi del professor Giovanni Fiori, esperto di corporate governance e internal auditing, e del professor Davide Tabarelli, presidente di NE Nomisma Energia ed esperto di tematiche ambientali. Le loro comprovate competenze saranno di grande supporto per Giancarlo Quaranta,  commissario straordinario della società e profondo conoscitore delle complesse questioni ex-Ilva. Si tratta, come è evidente, di professionisti che potranno dare un contributo importante nella gestione della crisi alla luce del loro background sul campo e non sono certamente nomi tirati fuori dal cilindro solo per vicinanza ad una certa parte politica, come invece è accaduto spesso in passato e su più fronti. La logica della persona giusta al posto giusto è finalmente quella prevalente per rispetto nei confronti dei cittadini e per evitare inutili sprechi di risorse pubbliche»: così l'on. Dario Iaia di Fratelli d'Italia.

Avere un confronto con i nuovi commissari di Acciaierie d’Italia, Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli, per Casartigiani resta intanto la priorità assoluta. «Urge la necessità di definire, una volta per tutte, un contratto standard che chiarisca le esigenze dell’autotrasporto, puntualizzi i termini di pagamento e le tariffe sulla contrattazione. Senza la definizione di queste norme sarebbe pressoché impossibile garantire la ripresa dei servizi e altrettanto difficoltoso ripristinare le funzionalità originarie degli impianti, che diversamente dovrebbero essere più appetibili agli occhi dei futuri investitori».

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