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L'evento del 2026
29 Febbraio 2024 - 17:42
I Giochi del Mediterraneo
Sui Giochi del Mediterraneo non si può "estromettere" o "ignorare" la Regione Puglia. La Corte costituzionale, con una sentenza depositata oggi, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma delle Stato che non richiede l’acquisizione dell’intesa della Regione Puglia ai fini dell’adozione dei decreti interministeriali di approvazione del programma delle opere infrastrutturali occorrenti per lo svolgimento della XX edizione dei Giochi del Mediterraneo, in programma a Taranto nel 2026.
Michele Emiliano
«La Corte costituzionale ha rimediato alla prepotenza del Governo nei confronti della Puglia. Adesso il Governo dovrà rinegoziare con la Regione tutte le opere del masterplan - è il commento del presidente Michele Emiliano - Le tesi del Governo sono state puntualmente confutate e destituite di fondamento dalla Corte costituzionale. Il Giudice delle leggi ha ravvisato la lesione delle competenza legislativa concorrente e residuale della Regione Puglia. Pertanto, l’approvazione degli interventi e delle opere infrastrutturali per i Giochi del Mediterraneo, deve essere preceduta dall’intesa con la Regione, nel rispetto del principio di leale collaborazione tra le istituzioni».
Nel merito la Corte Costituzionale con sentenza n. 31 del 2024 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 33 comma 5-ter, lettera b), del decreto-legge n. 13 del 2023, nella parte in cui non richiede l’acquisizione dell’intesa della Regione Puglia ai fini dell’adozione dei decreti interministeriali di approvazione del programma delle opere infrastrutturali occorrenti per lo svolgimento della XX edizione dei Giochi del Mediterraneo, in programma a Taranto nel 2026. La Corte ha anche riconosciuto la legittimità costituzionale della nomina di un Commissario per la realizzazione delle opere - il governo come noto ha scelto Massimo Ferrarese - stabilendo come non si possa prescindere dal rispetto del principio di leale collaborazione e che l’approvazione del programma delle opere infrastrutturali deve essere preceduto da una intesa tra lo Stato e la Regione Puglia.
In una nota non nasconde la sua soddisfazione Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico, per il quale «la Regione Puglia potrà riappropriarsi della dovuta voce in capitolo rispetto alle opere infrastrutturali che si dovranno realizzare. Purtroppo, però, i danni sono già stati fatti, come insegna la storia dello stadio Iacovone. Anche su quel fronte, senza l’interessamento e l’impegno del presidente Figc Gravina e del presidente Emiliano, si rischia di lasciare la città di Taranto senza una casa per una delle sue passioni più grandi».
Il consigliere regionale del Pd Vincenzo Di Gregorio evidenzia che «la Corte Costituzionale fa finalmente piena luce su alcune forzature operate dal Governo in ordine ai Giochi del Mediterraneo 2026. Forzature che hanno estromesso la Regione Puglia dalla catena decisoria per la realizzazione delle opere infrastrutturali del grande evento sportivo che si terrà a Taranto. Con la sentenza depositata oggi, viene riconosciuta, invece, l'importanza della Regione Puglia e viene sancita l'illegittimità costituzionale di un comma del decreto legge n. 13 del 2023 che non richiede l'acquisizione dell'intesa della Regione Puglia ai fini dell'adozione dei decreti interministeriali di approvazione del programma delle opere infrastrutturali dei Giochi. Una decisione non di poco conto che riequilibra le competenze delle amministrazioni in campo e fa chiarezza su certe accelerazioni apparse poco trasparenti. L'auspicio è che, finalmente, l'organizzazione dei Giochi del 2026 si svolga in un clima di reale coesione istituzionale ponendo fine a polemiche dal sapore politico». Per il coordinatore provinciale di Con, Francesco Falcone, «la Regione Puglia tornerà a pieno titolo tra gli enti interessati dalla realizzazione dei Giochi. È imbarazzante avere solo pensato di creare riserve per decreto tra livelli istituzionali della Repubblica. A nome della comunità tarantina e politica di Con ringrazio il presidente Emiliano il quale non solo si era speso fortemente per la realizzazione a Taranto di questo evento, che a Taranto deve rimanere, ma ha dovuto pure occuparsi di chiedere il ripristino del perimetro costituzionale rispetto alle decisioni di altri».
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