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Sanità

«Richieste di penali per visite mediche di dieci anni fa»

Il caso evidenziato da Perrini (FdI)

Asl Taranto

Asl Taranto

Il problema sembrava risolto. Ma, evidentemente, così non è. «Nei giorni scorsi ho ricevuto numerose segnalazioni di cittadini che continuano a ricevere sanzioni dalle Asl pugliesi per mancata disdetta di visite mediche, delle vere e proprie vessazioni nei loro confronti già alle prese con una sanità regionale che da una parte non dà risposte concrete ed efficienti e dall’altra bussa a denari»: a dichiararlo,il vicepresidente della Commissione Sanità della Regione Puglia, Renato Perrini, che aggiunge: «Incontrerò il direttore generale Vito Colacicco al fine di comprendere come mai la Asl di Taranto pretende penali per visite mediche prenotate e non fatte 10 anni fa e di fatto non applica la vigente normativa».

Renato Perrini

«Un problema che pensavo risolto e, invece, non è così», spiega ancora l'esponente del partito di Giorgia Meloni che ricorda di «avere sollecitato l’assessore alla Sanità, Rocco Palese, a controllare e verificare, attraverso le Asl, le richieste di pagamento di penali per mancata disdetta di prestazioni sanitarie risalenti, in alcuni casi, anche a 12 anni fa». «Il 6 agosto del 2021 su mia sollecitazione approvammo all’unanimità una legge regionale, la numero 26, che stabilisce come "non si procede alla rivalsa per omesso versamento e omessa compartecipazione alla spesa sanitaria, riferita ai ticket sanitari dovuti dai cittadini alle aziende sanitarie pubbliche, per prestazioni sanitarie erogate in pronto soccorso non seguite da ricovero e sulla base di una asserita esenzione non verificata dalle aziende sanitarie precedentemente al 30 giugno 2016. La presente disposizione si applica, altresì, alle sanzioni previste per la mancata disdetta al 30 giugno 2016 delle prenotazioni che siano state emesse a carico di coloro i quali sono esonerati per legge dal pagamento del ticket sanitario"Quindi, tutti gli avvisi fino al 30 giugno 2016 non avrebbero dovuto più essere pagati! Per altro la legge non è stata impugnata dal Governo e quindi è in vigore anche se, purtroppo, continuano ad arrivare richieste di pagamento», chiosa il consigliere regionale di Fratelli d'Italia.

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