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Il Siderurgico
12 Luglio 2023 - 15:27
Ex Ilva
Soltanto «quattro autobus all'interno dello stabilimento, che devono sopperire a tutte le corse», con i lavoratori di Acciaierie d'Italia che «dopo aver prestato la propria attività di primo, secondo e terzo turno vengono letteralmente abbandonati presso i reparti di appartenenza»: è quanto denunciano le rsu Fim, Fiom e Uilm.
I sindacati parlano di lavoratori che «perdono l'autobus esterno, costringendoli a rimanere in attesa per ore alle fermate esterne o costringendoli a chiamare un famigliare per il rientro in abitazione»; una problematica che «non fa altro che generare forti tensioni tra i lavoratori che sono costretti, per non perdere l'autobus esterno, a raggiungere lo spogliatoio a piedi anche di notte, mettendo a serio rischio la propria incolumità». «Forti tensioni che si ripercuotono sugli autisti del TPS», dicono ancora Fim, Fiom e Uilm, «che si vedono aggrediti verbalmente non avendo nessuna responsabilità su tale problematica in quanto gli stessi vanno in affanno visto il numero ridottissimo di mezzi a disposizione».
Anche per questo la richiesta è di «cambiare definitivamente l'attuale governance».
Ad intervenire sul tema è anche Usb. Per l'Unione sindacale di base «l’insufficienza del numero dei mezzi interni allo stabilimento siderurgico determina una serie di conseguenze negative: il disagio personale per i lavoratori che, a fine turno, se non si spostano in tempo dentro la fabbrica, arrivano tardi alla fermata dei mezzi pubblici e, nel caso del secondo turno, rischiano addirittura di rimanere per strada fino all’indomani. Così sono costretti a muoversi a piedi, come sono costretti ad ottimizzare i tempi e a recuperarli, spesso sacrificando il momento dedicato alla doccia prima di uscire dall’acciaieria, portando così su di sé, e quindi all’esterno, residui di polveri inquinanti. Dunque al disagio si aggiunge una questione di salute. E ancora va messa in conto l’emergenza. Cosa accade se, in una situazione di pericolo, è indispensabile spostarsi con mezzi che di fatto non ci sono? Chiediamo all’azienda: come devono comportarsi i lavoratori? Più volte la nostra organizzazione sindacale ha segnalato questo problema, come quello dell'impossibilità di cambiare gli indumenti e curare l’igiene, prima di uscire dal perimetro aziendale. Quest’ultimo è stato denunciato allo Spesal, ma senza riscontro alcuno».
Per Usb «anche questo atteggiamento è sintomatico di una totale indifferenza della gestione nei confronti dei diritti dei lavoratori, con particolare riferimento al rispetto della salute e della sicurezza. Torna dunque l’esigenza di chiedere al Governo di intervenire e fare presto, soprattutto nella definizione dei ruoli all’interno della società che gestisce l’acciaieria, con l’aumento immediato della quota di partecipazione statale».
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