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La conferenza del Sappe e dell'on. Maiorano

L'urlo degli agenti penitenziari

Troppi detenuti e pochi poliziotti

conferenza del Sappe e dell'on. Maiorano

conferenza del Sappe e dell'on. Maiorano

TARANTO - La protesta è sospesa, ma non cala la tensione al carcere di Taranto. L’ultimo episodio è stato rivelato dal segretario nazionale del Sappe, Donato Capece nella conferenza che l’organizzazione sindacale e l’onorevole Giovanni Maiorano hanno tenuto proprio lunedì 29 maggio nella casa circondariale di via Magli. «Il carcere di Taranto ormai è una piazza di spaccio. Ieri una donna ha cercato di introdurre all’interno addirittura mezzo chilo di droga e solo grazie alle guardie penitenziarie è stata scoperta e arrestata».

Da alcuni giorni i poliziotti penitenziari avevano intrapreso lo sciopero della fame e l’autoconsegna per protestare contro il sovraffollamento del carcere e l’esiguo numero degli agenti penitenziari, una situazione aggravata dai ripetuti episodi di violenza registrati negli ultimi mesi soprattutto ad opera di detenuti con problemi psichiatrici. 

«Questa casa circondariale – ha detto Capece – va deflazionato. Serve uno sfollamento di almeno un centinaio di detenuti. Abbiamo la necessità di riprendere in mano sicurezza e legalità delle sezioni detentive. Qui combattiamo una guerra tutti i giorni contro il crimine, per questo chiediamo al governo di darci un segnale. A Taranto manca tanto personale. Ieri erano in servizio poche unità, circa poche unità 130-140 agenti, a fronte di 800 detenuti che non sono degli angioletti».

Altro dato indicativo dello stress accumulato è quello delle ferie non godute. «Mi sono fatto dare il prospetto delle ferie e ho visto che ci sono ottomila giorni dei quali il personale deve fruire. Non ne possiamo davvero più: o il governo ci dà un segnale oppure metteremo il carcere a ferro e fuoco e così si accorgeranno della esasperazione dei poliziotti penitenziari».

L’onorevole Maiorano ha ascoltato con molta attenzione i disagi e le richieste degli agenti penitenziari. «Il governo – ha detto il parlamentare di Fratelli d’Italia – può agire su due fronti: il potenziamento degli organici di polizia penitenziaria e la redistribuzione dei detenuti in altre carceri. L’emergenza del carcere di Taranto è palese e riconosciuta, qui il rapporto tra agenti e detenuti è tra il più basso d’Italia. Si possono concordare con i sindacati determinate soluzioni. Io ho una proposta: nelle more dell’arrivo di nuovi operatori si può pensare di programmare assegnazioni temporanee su richiesta, quindi a costo zero. Ad esempio, chi lavora al nord e vuole venire a Taranto lo può fare; lo fanno in altre amministrazioni dello Stato e allora non vedo perché non si possa fare anche qui. Peraltro, questa situazione di grave disagio va a scapito non solo degli agenti ma anche degli stessi detenuti ai quali vanno garantiti i diritti in osservanza a ciò che prevede la Costituzione».

Infine, Federico Pilagatti, segretario del Sappe - ha reso noti i dati su capienza, numero dei detnuti e relativi operatori di polizia penitenziaria: la Puglia è la regione messa peggio in Italia con un rapporto percentuale di 0,48 agenti per detenuti, a fronte di una media nazionale di 0,65. A Taranto, poi, la situazione peggiore in assoluto con un rapporto di 0,35 (situazione aggiornata al 30 aprile 2023) 

      

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