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La protesta al carcere

La rabbia dei poliziotti penitenziari: sciopero della fame e autoconsegna

Lunedì arrivano il segretario del Sappe e l'on. Maiorano

La rabbia dei poliziotti penitenziari: sciopero della fame e autoconsegna

Dopo gli ultimi gravi eventi al carcere di Taranto, i poliziotti proclamano  lo sciopero della fame e l’autoconsegna. Lo ha deciso il Sappe, sindacato autonomo della polizia penitenziaria. E lunedì 29 maggio a dare manforte ci saranno il segretario generale della stessa organizzazione sindacale, Donato Capece, e l'on. Giovanni Maiorano.

Stress e aggressioni

«Ormai - dichiara il segretario nazionale Federico Pilagatti -  la pressione  e lo stress per i poliziotti  penitenziari di Taranto sono arrivati a livelli non più sopportabili, determinati dalle massacranti condizioni di lavoro  a cui vengono sottoposti a   causa della grave carenza organica, nonché dal sovraffollamento di detenuti, tra cui moltissimi con gravi problemi psichiatrici non curati adeguatamente. 

La pressione e lo stress per i poliziotti penitenziari di Taranto sono arrivati a livelli non più sopportabili

Gli ultimi eventi che hanno visto l’ennesima  aggressione di due poliziotti anch’essi  finiti all’ospedale, nonché gli episodi di violenza e prepotenza giornaliera  da parte dei detenuti (autolesione con schizzi di sangue verso i poliziotti, incendio delle stanze, sputi, minacce),  sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso, per cui in maniera spontanea e pacifica i lavoratori di Taranto  dopo un accesa riunione con i nostri dirigenti sindacali, hanno proclamato lo sciopero della fame  nonché l’autoconsegna che prevede di rimanere in carcere a fine turno con gravi conseguenze anche per le loro famiglie».

Proprio per questo il Sappe ha chiesto un incontro urgente sia al Capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria  che al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Intanto Capece e Maiorano lunedì incontreranno il direttore della casa circondariale, Luciano Mellone.

«Che la situazione non sia più gestibile - afferma ancora Pilagatti - lo dimostra il fatto che a Taranto senza un intervento da Roma,  i poliziotti  dopo un anno di lavoro infernale non potranno  nemmeno fruire delle ferie  per mancanza di personale».

Pochi poliziotti, troppi detenuti

«Il carcere di Taranto - spiega Pilagatti -  è quello messo peggio in tutta la nazione con una proporzione agente/detenuto di 0,35 a fronte di uno 0,66 nazionale; ciò vuol dire che per restituire un po’ serenità ai poliziotti di Taranto sarebbero necessari almeno 100 poliziotti subito. E questa sarà la richiesta che il segretario Capece  presenterà ai suo interlocutori romani nonché lo sfollamento di almeno 200 detenuti da mandare in tante altre carceri nazionali quasi vuote».

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