“Carcere senza pace. Continuano i gravissimi episodi di violenza che mettono a rischio la vita di detenuti e poliziotti il Sappe denuncerà i vertici romani e pugliesi dell’amministrazione penitenziaria”. L’allarme viene lanciato ancora una volta da Federico Pilagatti, segretario nazionale del Sappe. “L’ultimo, gravissimo fatto, è accaduto nel pomeriggio di giovedì quando un detenuto di circa 40 anni di origini calabresi, ergastolano per duplice omicidio ed altri gravi reati commessi in carcere, con problemi psichiatrici, ha sfondato la porta di ingresso della cucina dove si preparano i pasti per la popolazione detenuta, alla ricerca dei coltelli che avrebbe utilizzato contro gli altri detenuti e gli agenti della polizia penitenziaria- dice Pilagatti- fortunatamente i coltelli abbastanza grandi utilizzati per preparare le pietanze dei reclusi erano chiusi in un altro armadio blindato, e ciò ha consentito, con l’arrivo di altri agenti, di bloccare il detenuto e riportarlo nella propria stanza. Non vogliamo immaginare cosa sarebbe accaduto se fosse riuscito ad aprire anche l’armadio ed entrare in possesso dei coltelli , con cui avrebbe potuto provocare una carneficina. Purtroppo gli eventi critici in cui i detenuti creano pericolo a se stessi, agli altri detenuti e ai poliziotti penitenziari sono quasi giornalieri, e questo il sindacato autonomo polizia penitenziaria, lo sta denunciando da mesi se non da anni, tra l’indifferenza dell’amministrazione penitenziaria che continua a riempire il carcere di Taranto come un uovo- continua il segretario nazionale del Sappe- infatti nonostante la capienza regolamentare sia di 350 detenuti il penitenziario del capoluogo jonico ha superato le 750 presenze, con diverse decine di detenuti con gravi problemi psichiatrici che non vengono adeguatamente curati. Inoltre sono presenti molti detenuti appartenenti a varie e pericolose organizzazioni criminali che non vengono controllati quasi per niente, considerato che nelle ore pomeridiane e serali un solo poliziotto deve gestire più sezioni detentive con oltre 200 detenuti, senza la possibilità di poter consumare nemmeno la cena. Più volte il Sappe ha denunciato il fatto che non è possibile gestire 750 detenuti con un organico di poliziotti penitenziari sufficienti per gestirne 350, poiché ciò vuol dire rinunciare alla sicurezza ed ai diritti dei detenuti, dei poliziotti, del penitenziario. Purtroppo anche le manifestazioni di protesta eclatanti poste in essere dal Sappe, come l’ultima in cui i poliziotti di Taranto si sono incatenati, non hanno sortito alcun concreto effetto- sottolinea Pilagatti- a questo punto per rispetto nei confronti dei poliziotti penitenziari di Taranto il Sappe i a breve, presenterà un esposto alla magistratura di Taranto per denunciare i dirigenti romani e regionali dell’amministrazione penitenziaria. Tantissimi gli eventi critici a partire dal suicidio di un detenuto, i tentati suicidi evitati all’ultimo momento grazie al coraggioso intervento degli agenti, le numerose aggressioni ai poliziotti che hanno subito lesioni, nonché gli episodi di violenza che hanno messo in grave rischio la sicurezza del penitenziario a partire dal 2017, anno di riduzione degli organici di Taranto. Senza dimenticare che i poliziotti di Taranto si vedono negati i diritti sanciti dalla Costituzione italiana, dal testo unico 81 sulla sicurezza ed igiene sui posti di lavoro, dai contratti di lavoro e dagli accordi sindacali. Il Sappe ritiene che già trascorrere 6 ore di lavoro in un carcere siano molto pesanti, ma essere costretti a farne 8/10 per arrivare a 12/16 crei enormi problemi psico-fisici. E’ giunto il momento che qualcuno risponda per i pericoli che corrono poliziotti e detenuti per la violazione delll’articolo 27 della Costituzione che ne prevede il reinserimento, che non esiste, nonché il diritto alla salute dei detenuti psichiatrici e con patologie croniche che viene negato. Tutto ciò poiché non si è provveduto ad aumentare l’organico della polizia penitenziaria di Taranto in relazione alla presenza dei detenuti che, ripetiamo, è più che raddoppiata . Ci auguriamo che i magistrati a cui presenteremo l’esposto- conclude Federico Pilagatti prendano a cuore la questione, e verifichino con attenzione e responsabilità le nostre segnalazioni”.
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