Cerca

Cerca

«Indietro non si torna», sullo stop all’area a caldo Melucci rilancia

Il ministro Adolfo Urso ed il sindaco Rinaldo Melucci

Il ministro Adolfo Urso ed il sindaco Rinaldo Melucci

Avviato a Roma il tavolo per la redazione dell’accordo di programma sull’ex Ilva, tra indirizzi politici definiti e primi spunti di valutazioni tecniche. Tra i rappresentanti dei vari dicasteri ed enti locali coinvolti, presenti al Ministero delle imprese e del Made in Italy venerdì scorso 28 aprile, anche le delegazioni del Comune e della Provincia di Taranto, guidate dal primo cittadino ionico Rinaldo Melucci. Si è stabilito, nel particolare, il metodo dei lavori e la necessità di allargare la composizione del tavolo, a seconda dei temi trattati ai fini dell’intesa finale, dicono dall'entourage di Melucci. Nei prossimi quindici giorni il gruppo di lavoro tecnico di Comune e Provincia di Taranto, raccordandosi con la Regione Puglia, fornirà al Gabinetto del Ministro Adolfo Urso i propri preliminari contributi per le sezioni dell’accordo di propria competenza. Nel mentre, si individuerà probabilmente in Invitalia la struttura di coordinamento del Governo sull’intera vicenda. «Ringrazio il Ministro Urso e i suoi collaboratori per aver mantenuto fede agli impegni e aver confermato l’indirizzo dell’esecutivo nazionale sul futuro dello stabilimento siderurgico di Taranto - ha dichiarato Melucci, a margine della prima riunione del tavolo -. C’è ancora molta strada da fare, mettiamo in conto le difficoltà e restiamo aperti al confronto con tutti. Tuttavia, abbiamo ribadito con chiarezza che siamo intenzionati a sostenere i progetti di riconversione industriale verso i forni elettrici, dunque al compimento dell’accordo di programma va prevista la chiusura dell’area a caldo. Siamo in grado di utilizzare i fondi europei per il processo di decarbonizzazione e di riqualificazione del personale, individuando gli interventi di bonifica e rilancio della città, incluse le iniziative a favore dell’indotto locale. Nel contempo, vorremmo rivedere l’assetto delle aree urbane e portuali in uso allo stabilimento ex Ilva. E per avere il coinvolgimento concreto della componente privata, ritengo sia fondamentale che il Governo assuma il timone dell’azienda in tempi rapidi. Su questi obiettivi c’è spazio per la soddisfazione e la tutela di tutte le parti e per un acciaio verde a Taranto. Indietro non si torna, guardiamo avanti con fiducia». Prima della riunione, da Palazzo di Città era arrivata una nota dello stesso sindaco: «Si svolgono incontri su incontri, montagne di protocolli, fiumi di parole, ma pochi hanno il coraggio del cambiamento e si assumono la responsabilità di fare sistema a Taranto. Su queste basi il dialogo è molto complicato, purtroppo. Mio malgrado, ho il dovere di ribadire che in molti hanno poca consapevolezza dello strumento accordo di programma e delle sue possibilità e finalità. Come posso confermare a ciascuno che non si materializzerà mai alcun processo di transizione con i fondi europei, senza un adeguato accordo di programma sull’ex Ilva. Se qualcuno pensa che le risorse della transizione giusta si possano utilizzare in costanza della inquinante area a caldo dello stabilimento è fuori strada. Non servono polemiche, è banale amministrazione pubblica. E sarebbe anche il bene dei lavoratori e dei cittadini. Diamoci, perciò, da fare tutti insieme al tavolo dell’accordo di programma, ognuno per la propria quota di competenza e il proprio ruolo. Altri ragionamenti sono fuori tempo ormai». Il destinatario? Ad esprimersi contro un Accordo di programma che preveda la chiusura dell’area a caldo sono già stati i sindacati; Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto di essere ricevuti dal ministro Urso. «Ho già dato disposizione per convocare i sindacati» la risposta dello stesso titolare del Mimit, che ha aggiunto come «c’è tutta una procedura in corso: prima con il dialogo con gli enti locali, doveroso perché sono espressione dei cittadini e lo abbiamo fatto per incardinare il contratto di programma che riguarderà Taranto e tutta la filiera industriale che vi opera, poi i sindacati e alla fine del percorso l’intero tavolo dell’Ex Ilva, asset strategico del Paese». «Siamo convinti che la strada da percorrere sia quella dell’accordo di programma, e lo ribadiamo ormai da anni, ma a patto che vada a garantire l’occupazione, quindi il reddito di tutti i lavoratori coinvolti in questa vicenda, ed il rispetto del territorio che deve essere assolutamente messo in condizioni di avviare una reale riconversione economica. Dunque accettiamo che venga utilizzato questo strumento non certo per realizzare i quattro progetti che ha illustrato la dottoressa Morselli a gennaio a Roma, ma unicamente se questo contiene interventi che sono davvero a sostegno della comunità»: così Franco Rizzo, dell’esecutivo confederale Usb. Per il consigliere regionale Massimiliano Stellato, «ad un passo dalla meta, ora serve tenere la barra dritta sull’accordo di programma, per traguardare la giusta transizione ecologica, economica e sociale, che la città chiede da tempo e che finalmente il Governo ha inteso riconoscere grazie alla fermezza, va detto, dell’amministrazione al tavolo nazionale. Un punto di non ritorno, questo, a tutela di cittadini, imprese e lavoratori, della salute, dell’ambiente e del lavoro, che non può essere messo in discussione. Su queste prospettive, nell’interesse della comunità, Italia Viva non farà mancare il suo sostegno». «L’ho detto in passato - prosegue Stellato - e lo ribadisco ora: nessun accordo di programma può realizzarsi sulla testa dei cittadini, senza il pieno e totale coinvolgimento degli enti locali. E bene ha fatto il sindaco di Taranto, dopo anni di attesa, confronti e tensioni sull’ex Ilva, a richiedere una fase di pacificazione. Occorre unità tra le parti politiche, sociali e istituzionali per traguardare l’obiettivo, in tempi brevi e programmare il processo di transizione con i fondi europei, sulla scorta di un accordo di programma sull’ex Ilva. Lo start del tavolo per la stesura del definitivo accordo di programma mi è parso un buon passo in avanti. L’appello è quello di procedere spediti, per programmare finalmente gli asset e le direttrici di sviluppo alternativo e sostenibile per la nostra città». Il coordinatore provinciale del M5s, Francesco Nevoli, dichiara che «bene fa il sindaco e presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, a ribadire che l’accordo di programma sulla ex Ilva debba innanzitutto prevedere la chiusura delle fonti inquinanti sotto sequestro».
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori