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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Dietro un sipario" di Caterina Ujvarosi

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 8 dicembre 2025, è:

    DIETRO UN SIPARIO

    di CATERINA UJVAROSI da Monopoli (BA)

    Individuato, come un percorso per destinazioni,
    mai raggiunto ma ripetuto,
    Un sipario per accecare e lasciare una visione filtrata,
    un film da vedere una volta quando si ha tempo

    Abiti conservati e perduti per occasioni,
    piatti e bicchieri posizionati
    sul fondo del ripiano,
    un libro mai finito ma sbiadito,
    lo stesso elenco di compiti con date diverse,

    un sorriso scambiato per compromessi,
    scarpe logore di cui non si sono mai visti i posti,
    un mezzo abbraccio tardi,
    una canzone mai trovata.

    Lo stesso viaggio,
    la stessa vista
    ed è troppo tardi per arrivare,
    paesaggi mancati nascosti dalle persiane,
    alla fine, bendati, in attesa

    di ciò che deve ancora venire.

       

    Recensione

    Questa poesia ci porta dietro a un “sipario”, cioè in un luogo nascosto dove si accumulano ricordi, occasioni perdute e desideri rimasti a metà. L’autrice, Caterina Ujvarosi, ci fa guardare la vita come un percorso che si ripete senza mai arrivare davvero a una destinazione. È come se il sipario impedisse di vedere la realtà per ciò che è, lasciando una visione limitata, filtrata da quello che non abbiamo avuto il coraggio di affrontare fino in fondo.


    Gli oggetti citati – abiti mai usati, piatti riposti, libri non finiti – parlano di momenti non vissuti, di scelte rimandate, di un quotidiano che consuma ma non appaga. Anche i gesti affettivi diventano incompleti: un sorriso scambiato “per compromessi”, un abbraccio arrivato troppo tardi. La vita sembra procedere su binari già tracciati, sempre uguali, senza sorprese né cambi di rotta.


    La ripetizione “lo stesso viaggio, la stessa vista” esprime un senso di immobilità, di tempo che passa senza lasciare una vera traccia. I paesaggi mancati, nascosti dietro persiane chiuse, rappresentano tutte le possibilità non colte. Alla fine, i protagonisti restano come “bendati”, in attesa che qualcosa cambi, ma senza la forza di aprire quel sipario.


    La poesia trasmette un sentimento di malinconia e di resa, ma allo stesso tempo invita a riflettere: cosa ci impedisce di vivere davvero? Cosa tratteniamo dietro quel sipario? È un testo che tocca corde profonde, perché ognuno può riconoscersi almeno in un dettaglio di questa vita sospesa tra ciò che si sogna e ciò che si lascia andare.

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