Cerca

Cerca

CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"La nostra parte" di Marino Beltrame

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

.

La Poesia del Giorno, di lunedì 19 maggio 2025, è:

    LA NOSTRA PARTE

    di MARINO BELTRAME di Savona

    Nel foyer dell’alba, vaghe e puntuali,
    s’incontreranno le nostre vite
    appena i travestimenti della luce
    avranno dissolto dolcemente
    il buio dei nostri camerini, scoperto
    i giorni come abiti gettati a rovescio
    sul baule semiaperto dei sogni,
    tra i vecchi papiri dei copioni,
    dove, nelle correzioni a mano,
    ci puoi trovare tracce della vita più vera,
    quella non recitata ma vissuta ad arte,
    e abbiamo tempo fino a sera
    per vivere, fino in fondo,
    la nostra parte.

       

    Recensione

    C'è una delicatezza struggente in questi versi, che si muovono come passi in un teatro silenzioso prima che si alzi il sipario. L’immagine del giorno che sorge come uno spazio scenico, dove il buio cede il posto ai travestimenti della luce, suggerisce una quotidianità mai banale, sempre sospesa tra finzione e verità. I "camerini" del vivere, con i loro costumi sparsi e copioni annotati, non sono solo metafora dell’identità, ma luoghi intimi dove ciò che è stato scritto può ancora essere corretto, riletto, magari persino scelto.


    Ciò che colpisce è l’idea che la vita più autentica sia quella “vissuta ad arte”, non recitata, ma attraversata con consapevolezza, come se ogni gesto avesse valore proprio perché transitorio. E in questo scorrere consapevole c’è spazio per una riflessione sottile sul tempo: abbiamo tempo fino a sera, si dice, e il verso si fa invito discreto a non sprecare il palcoscenico che ci è concesso.


    L’immaginario teatrale non è solo sfondo, ma struttura del pensiero: l’arte della vita si consuma dietro le quinte, tra gesti minimi e parole scritte a margine. Ogni elemento, dai papiri ingialliti ai bauli socchiusi, partecipa al rito dell’esistere come scena da abitare, non da subire.


    In questo senso, la poesia di Marino Beltrame parla a ciascuno di noi, spettatori e attori di un copione che possiamo ancora trasformare. La chiusa, con la sua dolce fermezza, non suona come una resa ma come un atto di presenza: finché c’è giorno, abbiamo ancora una parte da vivere.

    Commenti scrivi/Scopri i commenti

    Condividi le tue opinioni su Buonasera24

    Caratteri rimanenti: 400

    Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

    Termini e condizioni

    Termini e condizioni

    ×
    Privacy Policy

    Privacy Policy

    ×
    Logo Federazione Italiana Liberi Editori